29 Marzo 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

Dal libro al cinema: rapporti tra film e letteratura

Non è sicuramente una novità che il mondo del cinema sia in fortissimo debito con la letteratura. Un rapporto inevitabile, […]

Non è sicuramente una novità che il mondo del cinema sia in fortissimo debito con la letteratura. Un rapporto inevitabile, data la differenza di età tra i due mezzi narrativi: agli albori del cinema la letteratura vantava già secoli e secoli di produzione. Le storie ospitate sulle pagine di un libro sono state, in moltissimi casi, alla base di film di successo internazionale, in grado di generare veri e propri fenomeni di costume: basti pensare alle varie serie cinematografiche di Harry Potter, di James Bond o de Il Signore degli Anelli per rendersi conto di come alla base di veri e propri blockbuster si trovino, in moltissimi casi, opere letterarie. Un rapporto che, talvolta, diventa problematico proprio per queste ultime: la visibilità garantita da un film, d’altra parte, è immensamente superiore rispetto a quella di un libro, e come conseguenza non sono rari i casi nei quali una pellicola sia stata in grado di oscurare, per diversi motivi, il libro del quale è figlia.

È per esempio il caso di Shining, pellicola del 1980 che ha contribuito in maniera non indifferente alla carriera di Jack Nicholson: la sua interpretazione del protagonista, uno scrittore che per sbarcare il lunario accetta un lavoro da guardiano invernale di un hotel dal passato inquietante, ha dato vita a un personaggio che sarebbe difficile associare a qualsiasi altro attore. Considerato uno dei più iconici film horror di tutti i tempi, il capolavoro di Stanley Kubrick è in realtà basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, il quale non ha mai fatto mistero di non apprezzarne, a differenza di altri adattamenti dai suoi lavori, la pur celebrata trasposizione cinematografica. Al di là dei giudizi degli interessati, quel che è certo è che il successo del film è stato tale da porre in secondo piano la fama del libro da quale è stato tratto.

Dal libro al cinema: rapporti tra film e letteratura

Parlare di Jumanji, invece, fa inevitabilmente venire in mente la pellicola del 1995: l’iconica interpretazione di Robin Williams, nelle vesti del protagonista rinchiuso per anni all’interno di un gioco da tavolo, ne ha fatto uno dei personaggi più amati tra i tanti interpretati dall’attore statunitense. Trasposto anche in serie animate e videogiochi, nonché oggetto di un recente doppio sequel, il film originale è in realtà la trasposizione cinematografica di un racconto per ragazzi dal titolo omonimo: opera di Chris Van Allsburg, pubblicato per la prima volta nel 1981, nel racconto sono presenti tutti i tratti salienti della pellicola, dalla comparsa degli animali esotici alla struttura simile al gioco dell’oca.

Merita poi menzione 21, pellicola del 2008 e fra le più iconiche rappresentazioni cinematografiche del blackjack. Questo oggi costituisce uno tra gli intrattenimenti di punta delle piattaforme digitali specializzate, tanto in varianti come il blackjack 21+3, particolarità della quale è la presenza di una puntata secondaria su una mano di poker a tre carte, quanto nella sua versione classica, e il suo successo online non accenna a diminuire. Parte della popolarità dell’intrattenimento deriva proprio dal suo appeal presso il grande pubblico, e pellicole come 21 ne sono contemporaneamente causa e conseguenza. La trama segue infatti la storia vera, sebbene con alcune licenze creative, del MIT Blackjack Team, un gruppo di studenti ed ex studenti universitari statunitensi che, tramite calcoli mnemonici, erano in grado di assicurarsi un importante vantaggio strategico nell’affrontare il banco. Sebbene le vicende vere ne siano l’ispirazione principale, il film è fondamentalmente un adattamento di Bringing Down the House, un romanzo di Ben Mezrich: lo scrittore ricostruisce nel libro, pubblicato nel 2003, proprio le vicende del gruppo studentesco.

Dal libro al cinema: rapporti tra film e letteratura

Infine, difficile pensare a Lo Squalo senza che venga in mente l’angosciante tema musicale del film del 1975, secondo film di Steven Spielberg: la colonna sonora, scritta da John Williams, accompagna i momenti salienti e le apparizioni dell’animale protagonista del film, che a sua volta era però già apparso in un contesto molto meno sonoro. Il film è infatti tratto dall’omonimo libro che Peter Benchley scrisse nel 1974, rimasto nella classifica dei best seller statunitensi per 44 settimane: un successo letterario che poteva essere superato solo da un adattamento cinematografico ancora più grandioso. Ed è esattamente questo che è stato creato dalla coppia Spielberg – Williams: un film che, con minime differenze rispetto alla trama originale, è oggi considerato il primo blockbuster del cinema.

 

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