I minori scomparsi sono un fenomeno preoccupante. Non ci sono
solo quelli il cui destino è segnato da violenze di ogni tipo, ma anche coloro che sfuggono a processi di identificazione.
Parliamo, in questo caso, di quei ragazzini che dall’estero arrivano in Italia e tentano di proseguire verso altri paesi per raggiungere la propria famiglia. Ma dietro ogni minore, ci sono sempre storie drammatiche, di una vita fatta di angosce e soprusi. Sono vittime, insomma, a cui anche l’Italia deve pensare e tutelare sulla scorta dei trattati internazionali.
Di minori scomparsi si è parlato nel corso di un convegno organizzato dall’Associazione Penelope nell’auditorium della
Polizia municipale di Bari (con il comandante Stefano Donati) e che ha avuto il sostegno del
Comune del capoluogo, rappresentato dall’assesora al Welfare
Francesca Bottalico.
I minori scomparsi, ha ricordato il presidente di Penelope Italia, Antonio La Scala sono, a giugno 2015, 18.287 su un totale di 31.372 persone mai trovate dal 1974.
“Quello che preoccupa – ha detto Rosy Paparella, Garante per i
diritti dei minori in Puglia – sono le lacune del sistema di accoglienza, un argomento di scarsa sensibilità”, ha spiegato la Paparella parlando di minori non accompagnati.
Nel 2014, 1882 minori stranieri sono scomparsi nei primi giorni, quelli della fase dell’accoglienza. Appartengono a determinati gruppi etnici come eritrei e afghani.
Da Bari sono state lanciate alcune proposte: “Utilizzare
maggiormente lo scambio di informazioni tra enti e associazioni anche usufruendo dei social network”, ha detto Massimo
Salomone, segretario generale del corpo consolare di Puglia,
Basilicata e Molise.
Informazioni che saranno scambiate in modo capillare anche tra
comando della Polizia municipale di Bari e Penelope, secondo
un’intesa firmata al termine del convegno.
Infine il fenomeno più vasto, quello che riguarda anche i maggiorenni. “Bisogna rispolverare i casi più datati”, ha invitato il presidente La Scala. Per questo, da tempo, l’associazione che tutela le famiglie delle persone scomparse ha presentato all’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano la proposta di istituire nelle questure nuclei specializzati che lavorino sui fascicoli relativi alle persone mai più trovate.