Centrodestra pugliese in movimento nel dopo Berlusconi. Di ritorno in Puglia dall’assemblea nazionale del Pdl, durante la quale è stato votato all’unanimità un documento con cui si sancisce la fine del Pdl e la rinascita di Forza Italia e con cui si affidano tutti i poteri nuovamente nelle mani del Cavaliere, Raffaele Fitto si rimbocca le maniche per lavorare sulla ricostruzione.
A Roma sono andati 55 su 60. Due senatori su 11 hanno deciso di seguire Angelino Alfano (si tratta di Antonio Azzollini e Massimo Cassano) e un deputato su 10 (Antonio Leone). Due i consiglieri regionali che hanno scelto di non aderire a Forza Italia: Domenico Lanzilotta, di Castellana Grotte e Antonio Camporeale di Molfetta.
La defezione di Cassano ha tra tutte un peso da non sottovalutare. E’ genero del compianto Peppino Degennaro, parte dunque di una potente e ricca famiglia di imprenditori baresi. E’ molto attivo sul territorio e risponde a tutte le caratteristiche delineate dal Cavaliere nel suo discorso di sabato scorso.
Di fatto però il suo problema è Raffaele Fitto che nelle liste elettorali per le politiche della scorsa primavera lo preferì ad altri nomi collocandolo in basso; inoltre l’ex ministro non si sarebbe fatto in nessun modo carico della sua ambizione a correre come candidato sindaco di Bari per il dopo Emiliano, nonostante le 18.600 preferenze ottenute nel 2010 alle elezioni regionali (un decimo dei voti Pdl nel territorio), che allora gli consentirono di essere il primo degli eletti.
Per il coordinatore regionale Francesco Amoruso sarà lo stesso Cavaliere a riorganizzare Forza Italia sulla base dei club “Forza Silvio”. “Sarà un partito molto più strutturato del Pdl, ogni parlamentare sarà responsabile di un territorio”.
La partita del dopo Pdl, comunque, è in piena evoluzione. Martedì si dovrebbero riunire i gruppi di Fi e non è escluso che altri parlamentari passino con le truppe di Alfano (con conseguenti smottamenti a livello territoriale) anche se Bari, la Puglia, restano importanti punti di riferimento per Berlusconi che, come dicono i suoi, in questo momento non può essere lasciato solo.
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