PAROLA AL MAESTRO
«Quando mi definisco un divulgatore musicale, intendo dire che il mio approccio alla musica classica va oltre la semplice esecuzione delle composizioni al pianoforte. Il mio scopo è quello di rendere la musica classica più accessibile e coinvolgente per un pubblico più ampio.
Nel mio spettacolo, non mi limito a suonare le opere, ma cerco anche di condividere storie e aneddoti affascinanti sulla vita dei compositori e sul contesto storico in cui sono state create le loro opere. Utilizzo un piglio ironico, moderno ed agile per coinvolgere il pubblico e rendere l’esperienza divertente e interessante», chiarisce il maestro Mario Margiotta che è nato a Bari nel 1993.
«Col mio spettacolo – prosegue- offro un’esperienza unica che va oltre il semplice concerto classico. Nei miei spettacoli non solo suono la musica, ma racconto la vita dei compositori e condivido aneddoti curiosi ed affascinanti sulla creazione dei loro brani in modo approfondito, originale e inedito. La mia presentazione è moderna e ironica, il che significa che non solo vi emozionerete ascoltando la musica, ma vi divertirete anche con i miei racconti e le mie interpretazioni. Avrete inoltre l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo e affascinante sulla musica classica in un’atmosfera unica e coinvolgente. In sostanza, il mio spettacolo offre un’esperienza completa che vi farà divertire, emozionare e apprezzare la musica classica in modo totalmente nuovo». «Avendo studiato per anni al conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, la scuola che per oltre vent’anni è stata diretta da Nino Rota, ho avuto la fortuna di avere come docenti coloro che a loro tempo furono allievi del grande compositore, avendo così accesso a conoscenze dirette del Maestro, comprendendo a fondo l’Uomo dietro la musica. Mi hanno raccontato, nel corso degli anni, un sacco di aneddoti fantastici sul Rota uomo e privato con cui ho infarcito il concerto. Il Rota che racconto nello spettacolo non è solo il grande compositore, ma è l’uomo privato, a volte tenero, altre buffo, inedito ai più. Un altro grande punto di forza di “FelliniRota” è la fusione tra la musica di Nino Rota e la storia che lo legava al grande regista Federico Fellini», spiega il maestro che, in questi anni di carriera, si è esibito in numerosi teatri e sale da concerto sia in Italia che all’estero distinguendosi per una formula originale di concerto, intesa non semplicemente come una serie di esecuzioni di brani musicali, ma come un costante dialogo tra musica e parole, mixando tutto con una buona dose di ironia e leggerezza. «Quando calco un palcoscenico provo un mix di emozioni straordinarie e adrenalina pura che sono molto difficili da comprendere da chi non si è mai trovato in situazioni simili! Coloro che mi conoscono dicono che sul palco sono molto diverso da come appaio nella vita quotidiana; ma è proprio l’esperienza di essere su un palco ad essere totalmente differente da qualsiasi altra della vita “normale”, ed è così capace di tirar fuori “l’inusuale” che è in noi. È uno strano processo automatico, misterioso e che è difficile da spiegare. È come entrare in un mondo magico dove posso condividere in un modo che è totalmente impossibile nella vita quotidiana la mia passione per la musica», conclude Margiotta.
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