“Ero sulla Rambla due ore prima del caos. Sono tornato in albergo per riposarmi, fortunatamente sono salvo”. È la testimonianza di Marco, giovane barese in vacanza a Barcellona, sfuggito all’attentato che ieri pomeriggio ha provocato 13 morti e più di 80 feriti. Un camion di colore bianco ha investito turisti e cittadini spagnoli in uno dei luoghi più frequentati della città catalana.
“Sono arrivato ieri mattina – continua Marco – è la seconda volta che vengo in vacanza qui. Io e il mio amico abbiamo pranzato al mercato della boqueria intorno alle 15, poi abbiamo deciso di tornare in hotel. Siamo passati proprio su quel tratto di marciapiede dove poco dopo si è consumata la tragedia. C’erano turisti ovunque, a quell’ora la Rambla era gremita”.
Secondo la testimonianza del 24enne, la situazione era tranquilla e nulla lasciava presagire ad un episodio del genere. “Intorno alle 17.15 ho ricevuto decine di chiamate da amici e familiari – prosegue il racconto – che mi hanno informato dell’attentato chiedendomi dove mi trovavo. Sono rimasto spiazzato. L’hotel in cui alloggio è molto vicino al centro, sono sceso in strada per avere più informazioni ma i poliziotti mi hanno bloccato chiedendomi di non avvicinarmi per nessun motivo alla zona della Rambla. Ho sentito sirene di ambulanze e macchine della polizia, le stazioni metro erano chiuse”.
Poche ore dopo l’attentato Barcellona si è trasformata in una città fantasma: “Abbiamo cenato nei pressi del nostro hotel – continua Marco – e le strade erano completamente vuote. Nessun turista, solo agenti della polizia ad ogni angolo. Una situazione surreale. Abbiamo visto gente disperata che tentava di mettersi in contatto con i propri cari, persone distrutte che piangevano per strada. E’ stato orribile”.
Quel che resta a poche ore dall’attentato è la paura: “Eviteremo di visitare luoghi affollati. – conclude il giovane barese -. Dovremmo restare qui fino a lunedì, ma stiamo cercando di metterci in contatto con compagnia aerea per capire se è possibile anticipare la partenza. Tuttavia Barcellona mi è sembrata una città organizzata dal punto di vista della sicurezza.”. D’altronde prevedere episodi del genere resta impossibile.
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