La qualità della democrazia dipende dalla partecipazione dei cittadini e dalla loro formazione. La necessità evidente di rianimare la partecipazione dei cittadini ha condotto tutte le forze politiche del consiglio regionale a votare insieme (caso rarissimo) la legge 13 luglio 2017 n.28.
I soggetti titolari del diritto di partecipazione sono tutti i cittadini, sia come singoli che inseriti in associazioni e formazioni sociali. Possono esser oggetto di processo partecipativo sia i procedimenti tesi alla formazione degli atti normativi regionali, sia degli atti amministrativi di programmazione e di pianificazione. Il prodotto dei processi partecipativi è un documento di proposta, di cui le autorità deliberanti si obbligano a tener conto nei provvedimenti che adottano. Se il decisore si discosta deve darne esplicita motivazione nel provvedimento finale (ovviamente pagandone il prezzo politico).
Viene introdotto il Dibattito pubblico per le grandi opere: è un processo di informazione e partecipazione su opere o interventi rilevanti in materia ambientale, paesaggistica, sociale, territoriale, culturale, economica. All’esito, il titolare dell’intervento dichiara se intende confermare o modificare l’opera o rinunciare, sempre motivando adeguatamente.
Sarà costituita una piattaforma web dedicata esclusivamente alla partecipazione.
Viene introdotto sia il town meeting (incontro con sindaci e amministratori locali) e sia il citizen meeting (incontri tematici a base territoriale, a cui possono partecipare tutti) utili ad esprimere il parere delle comunità su determinati interventi.
E’ prevista l’istituzione di Forum sociali a livello comunale che possono operare, attraverso gli strumenti del bilancio partecipativo, anche sulle scelte in materia di bilancio locale. I Forum possono altresì presentare a enti pubblici, studi su effetti di politiche in materia urbanistica, sociale, economica, servizi pubblici, gestione patrimonio pubblico.
La Regione si impegna altresì a sostenere (finanziariamente, metodologicamente e con la comunicazione) proposte di processi partecipativi presentate da enti locali, soggetti pubblici o privati, previo il rispetto di determinate condizioni che garantiscano serietà alla proposta.
Unica pecca della legge è non aver creato un raccordo chiaro con gli istituti di democrazia partecipativa già presenti nello Statuto regionale (iniziativa di legge popolare, petizione e referendum) per rivitaminizzarli e aver tralasciato alcune buone prassi già esistenti in Toscana ed Emilia, come ad es. i Patti di collaborazione. Forse in sede di regolamento attuativo potranno aversi migliorie in tal senso.
Dipenderà adesso dai cittadini pugliesi usare e quindi rendere effettiva la legge, oppure lasciarla inutilizzata come carta piena di buoni princìpi e propositi.
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