Ai dati si aggiunge la considerazione secondo cui la legge prevede che ““Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’art.7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5,7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale” ( Art. 9 legge 194/78); ed è in corso un monitoraggio della situazione da parte del Ministero della Salute per evidenziare e risolvere le eventuali criticità; senza però ledere il diritto all’obiezione di coscienza del medico, diritto costituzionalmente riconosciuto e tutelato, e nell’ottica di una applicazione integrale della legge 194”.
Il Forum delle Famiglie di Puglia sposta infine l’attenzione sul tasso di abortività fra le minorenni che nella regione è in costante crescita a dispetto del piano di prevenzione contraccettiva, ed invita la Regione Puglia a ripensare cosa significhi fare davvero educazione sessuale: “in famiglia, a scuola, sui media”.
Per la rete di associazioni pugliesi “c’è bisogno di ascoltare quelli che sono i veri bisogni dei ragazzi: che non sono la prescrizione veloce e facile della pillola del giorno dopo, ma il bisogno di ricapire il significato di affettività e sessualità”.
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