“Il porto di Bari sia un porto aperto”. È questo l’appello dell’associazione Murattiano lanciato al sindaco di Bari, Antonio Decaro, attraverso una lettera aperta.
“È da alcuni millenni che i nostri marittimi e i nostri pescatori solcano i mari – si legge nella nota – . E da quei mari abbiamo tratto ricchezza, ma anche tanta umanità, salvato vite, conosciuto storie di altri Paesi, di altre culture. È per questo che chiediamo al sindaco della nostra città, ad Antonio Decaro, di sottoscrivere l’appello lanciato dalla sindaca di Barcellona insieme ai suoi colleghi di Madrid, Saragoza, Valencia, Napoli, Palermo, Siracusa, Milano, Latina e Bologna per “una alleanza in mare e una in terra per un Mediterraneo che abbia un futuro”.
“Il mar Mediterraneo nel quale ci specchiamo e ci riconosciamo – continua la lettera -è stata la casa comune di civiltà millenarie nelle quali l’interscambio culturale ha significato progresso e prosperità. Oggi è divenuto la fossa comune di migliaia di giovani che vi trovano la morte per l’assenza di canali d’ingresso legali e sicuri. La chiusura dei porti alle navi di soccorso è l’esempio pratico di come anche l’Europa stia naufragando. E l’Europa naufraga quando viola la legge del mare….salvare vite non è un atto negoziabile e negare la partenza alle navi o rifiutarne l’entrata in porto, un crimine.”
“Lo sappiamo noi baresi – conclude la lettera dell’associazione – che abbiamo accolto migliaia di fratelli albanesi sbarcati nel 1991 con la nave Vlora, la prima di una lunga serie di carrette del mare. Oggi tanti di quei giovani sono divenuti parte essenziale della nostra comunità; è la dimostrazione che accoglienza e integrazione fanno parte dello stesso vocabolario”.
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