23 Aprile 2025 - Ore
Sviluppo e Lavoro

Lecce, intervento di chirurgia toracica mini-invasiva: asportato un intero polmone attraverso un’incisione di 4 cm

E' la prima operazione del genere nel Centro-Sud Italia

Un intero polmone asportato attraverso un’incisione di appena 4 centimetri, ossia senza aprire il torace. É l’eccezionale intervento portato a termine con successo, nei giorni scorsi, dall’équipe di Chirurgia Toracica dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, che ha impiegato una tecnica di chirurgia mini-invasiva per eliminare un grosso tumore: è la prima operazione del genere nel Centro-Sud Italia.

L’équipe, costituita dal direttore dell’Unità Operativa prof. Gaetano Di Rienzo e dai dottori Camillo Lopez e Gaetano Greco, anestesista la dott.ssa Paola Torsello, infermiere anestesista Stefano Perrone, infermieri di sala operatoria Alessandra Erroi, Barbara Mongelli, Edelweiss Gaetani, ha asportato il polmone sinistro in videotoracoscopia attraverso due incisioni (una di 2 cm, l’altra di 4 cm di lunghezza), quindi senza apertura del torace con divaricatore costale, inserendo gli appositi strumenti attraverso gli spazi intercostali corrispondenti alle due incisioni cutanee e con visione operativa al monitor.  La paziente, una donna di 73 anni, presentava una neoplasia del lobo inferiore del polmone sinistro con infiltrazione per contiguità del lobo superiore (foto 2), per cui la radicalità oncologica, vale a dire la rimozione completa del tumore con margini liberi da neoplasia, era ottenibile solo asportando l’intero polmone.

«L’intervento di asportazione di un intero polmone (detto pneumonectomia)  – spiega il direttore dell’Unità Operativa Gaetano Di Rienzo – è eseguito molto raramente con tecnica mini-invasiva videotoracoscopica perché l’intervento presenta notevoli difficoltà anatomiche e chirurgiche. I casi operati al mondo con questa tecnica sono molto rari e scarsissimi in Italia. Il vantaggio per il paziente è legato alla mini-invasività delle incisioni chirurgiche e al non uso del divaricatore costale, che comporta una marcata riduzione del dolore post-operatorio e, quindi, una notevole riduzione dei farmaci analgesici, con ripresa funzionale del paziente decisamente migliore rispetto alla tecnica tradizionale a cielo aperto».

La paziente è stata dimessa dopo 4 giorni dall’intervento, in ottime condizioni. Dal punto di vista squisitamente tecnico, l’uso di una tecnologia avanzata (suturatrici robotizzate) ha consentito un approccio sicuro alla sezione/sutura dei grossi vasi polmonari (vena polmonare inferiore, vena polmonare superiore e arteria polmonare principale) e del bronco principale, il tutto attraverso le due minuscole incisioni. Queste suturatrici robotizzate possono essere opportunamente ruotate all’interno del torace, in modo da avvolgere completamente i vasi e il bronco che devono essere contemporaneamente sezionati e suturati in maniera perfetta.

A fine intervento il polmone, avvolto in una sacca impermeabile, è stato fatto uscire con opportune manovre (ma senza usare il divaricatore) attraverso una delle due incisioni, e ciò è stato possibile perché, grazie alla perfetta tecnica anestesiologica, il polmone era stato escluso dalla ventilazione ed era praticamente privo di aria, letteralmente sgonfiato.

 

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