Gli oscar del Vino in Italia si chiamano “Bibenda”. E in Puglia, per il 2015, sono 13 le etichette che salgono sul podio dell’eccellenza vitivinicola. Un lungo “ex aequo” perchè fare una classifica del nettare ogni volta è esercizio complicato. Sarebbe come decidere una sfida tra titani.
Ma questo non è il compito di “Bibenda” perchè la rivista, edita dalla Fondazione Italiana Sommelier, ha lo scopo di promuovere i vini migliori. Portarli all’attenzione del pubblico. Sarà poi il consumatore, a suo gradimento, a scegliere il vino che più piace, che meglio si adatta al palato. Perchè, in effetti, ogni prodotto ha la sua particolarità, la sua corposità, la sua sapidità. E allora se il mondo è bello, perchè è vario, anche per il pianeta dei vini vale lo stesso assunto.
Oscar del vino dicevamo: “Bibenda 2015” è la manfestazione che la Fondazione Sommelier ha voluto scegliendo una location straordinaria, apprezzata in tutto il mondo, il resort Borgo Egnazia a Savelletri di Fasano. Occasione anche per battezzare la sezione regionale della Fondazione (che in Puglia è guidata da Giuseppe Cupertino) e per assegnare il riconoscimento “Sommelier d’onore” a Marisa Melpignano di Borgo Egnazia e al senatore Dario Stefàno.
Poi la carrellata degustativa con il meglio di Puglia (si veda l’elenco delle etichette in FOTO) e le consuete lezioni di Paolo Lauciani, una sorta di Virgilio del vino. Se il poeta accompagnò Dante tra Inferno e Purgatorio, per il vino, per Lauciani c’è solo il Paradiso.
Si elevano a potenza marchi pugliesi ormai storici, tra cui figura un giovane della produzione vitivinicola autoctona. Bruno Vespa che col suo “Raccontami 2012 Futura 14” è ormai a tutti gli effetti un produttore di casa nostra.
“Bibenda 2015” anche per Albano Carrisi (estensione vocale da far tremare i calici) e per altre etichette che fanno la storia di una terra ricca di uve.
“Compito di Bibenda e della Fondazione Sommellier – ha detto il presidente nazionale Franco Ricci – è comunicare il vino e raccontarlo, perchè non esiste solo il vino buono e quello meno buono. Vogliamo che l’Italia – ha proseguito Ricci – si identifichi per come si racconta il vino”.
La Puglia in questo sta facendo passi da gigante, “entrando da poco anche nel comitato vitivinicolo nazionale”, ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Fabrizio Nardoni.
Si può fare ancora molto per essere top leader. Si potrebbe, ad esempio, migliorare la promozione, spendersi di più per il vino locale. Dice il senatore Stefano che “la Puglia è la regione che promuove di meno i suoi vini nei ristoranti”.
A proposito di ristoranti e tavole in generale: “Quando siete di fronte ad un vino – pontifica Lauciani – non si leggono i suoi gradi. Sarebbe come chiedere l’età ad una donna”. (GUARDA IL VIDEO CON BRUNO VESPA E ALBANO CARRISI)
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