L’inchiesta sugli scontri verificatisi nella Bat il 9 ed 11 Dicembre scorsi durante le proteste del movimento dei forconi, ha portato questa mattina ai primi provvedimenti. Sette persone sono finite ai domiciliari mentre altre 18, tra Andria e Barletta, hanno l’obbligo di dimora. E’ quanto disposto dal gip del tribunale di Trani, Francesco Messina, su richiesta del pm Luigi Scimè che ha coordinato le indagini della polizia sulla protesta che ad Andria fu particolarmente dura, con una serrata completa dei negozi, la maggior parte dei quali costretta a chiudere sotto minaccia.
Come si era sospettato, alcuni dei “manifestanti” erano pregiudicati e sono tra i destinatari delle misure eseguite questa mattina. In tutto 25 gli indagati tra Andria (esattamente 17) e Barletta (8). Le accuse, contestate a vario titolo, sono violenza privata, minacce e resistenza.
“L’inchiesta non è finita, questa è una prima tranche. L’avevamo promesso in sede di comitato per l’ordine pubblico, la stiamo mantenendo e andremo avanti quindi, nei prossimi giorni, ci saranno anche altri provvedimenti perché non ci fermiamo qui”, ha detto il Capo della Procura di Trani Carlo Maria Capristo.
Alcuni tra gli arrestati appartengono agli ultras “ovvero a quel gruppo di soggetti che va allo stadio non per tifare ma per creare disagi”, ha aggiunto Capristo e ha chiarito: “Tra di loro c’è anche chi ha precedenti penali di rilievo”. Le minacce hanno riguardato anche a poliziotti e carabinieri “scesi in strada per salvaguardare l’incolumità dei cittadini”.
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