Rivitalizzare il ‘borgo’ di San Cataldo. Un’impresa difficile ma possibile che potrebbe trovare le prime risposte concrete. L’idea nata nel comitato degli abitanti (tra i più attivi a Bari) prevede la creazione di un ‘brand’ in grado di rilanciare il quartiere dal punto di vista economico e turistico.
D’altronde il quartiere situato a nord del centro cittadino barese ha tutte le carte in regola per essere considerato un borgo: guardando la mappa della città si può facilmente individuare la piccola penisola protesta verso il mare caratterizzata dal grande faro che illumina l’orizzonte.
“Abbiamo un rapporto diretto con il mare – spiega Terry Marinuzzi, una tra le voci più attive del quartiere – la nostra conformazione fisica ricorda molto i borghi marinari. San Cataldo è inoltre caratterizzata da strutture che hanno una grande rilevanza storico-artistica: oltre alla Fiera del Levante e al faro, per le strade del nostro quartiere Guglielmo Marconi ha effettuato il primo collegamento radio-telegrafico con l’Albania. Questo sito in altre parti d’Europa sarebbe un museo, un attrattore importante per la città”. Il quartiere gode anche di un microclima unico: “È facile notare delle rose che fioriscono in pieno inverno – aggiunge – e a pochi metri dalla costa è possibile scorgere banchi di delfini e aironi bianchi. Questo tratto è uno dei pochi ancora integro nonostante il passaggio di numerose imbarcazioni”.
Come fare per mettere in evidenza le caratteristiche del quartiere? “Questa zona è molto frequentata in estate dalla movida popolare per le imprese di ristorazione presenti da oltre 40 anni – continua Terry Marinuzzi – accanto a queste imprese abbiamo pensato di sviluppare una serie di attività, come ad esempio botteghe artigianali, che consentano a chi arriva nel quartiere di avvertire l’aria che si respira in un borgo”.
Una grande mano potrebbe arrivare dal Pon Metro: “È una misura che interessa la città metropolitana e potrebbe promuovere il tipo di azioni che servono al nostro quartiere – aggiunge – Sarebbe molto importante sviluppare un brand partendo da un sistema di segnaletica e cartellonistica che potrebbe aiutare molto le attività commerciali. Bisognerebbe mettere insieme i diversi attori: dalle imprese alle associazioni di categoria, passando per le associazioni di cittadinanza attiva, naturalmente coordinati dall’amministrazione comunale”.
In questo modo la periferia potrebbe diventare un territorio attrattivo: “Il nostro quartiere non viene vissuto da molte persone che lo abitano. Se però questo posto assume una propria identità e viene promosso attraverso un brand, le cose non possono che migliorare. Questo scenario aprirebbe le porte allo sviluppo di nuove attività commerciali in grado di rivitalizzare la zona”.
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