Lunedì 19 giugno, ore 18.30, alla Libreria Laterza di Bari il giornalista e scrittore Alessio Viola presenta il suo ultimo romanzo “Vivere e morire a Levante” (Besa).
Interviene il sindaco di Bari, Antonio Decaro, introduce Maria Laterza, dialogano con l’autore il magistrato Giuseppe Scelsi e il responsabile della redazione Corriere del Mezzogiorno di Puglia, Angelo Rossano.
IL LIBRO:
Fra i vicoli di Bari Vecchia si cresce in fretta, l’adolescenza bruciata in un pugno di anni da vivere pericolosamente, la scuola vera che si fa per strada, non sui banchi: succede così a Gabriele, a Mimmo e a tanti altri ragazzi, figli come loro di questo pezzo di sud sferzato dallo scirocco e dal maestrale, dove i clan della malavita locale tessono le loro attività sotto lo sguardo impotente e anzi accondiscendente delle istituzioni e degli uomini che dovrebbero garantire l’ordine cittadino. Qui comandano le famiglie, come quella dei Lacarbonara, il clan storico di Bari Vecchia, cui Mimmo appartiene per sangue e al quale anche Gabriele – suo amico da sempre – sta per essere affiliato. Traffici di droga e contrabbando di sigarette, tangenti su appalti pubblici, giri di prostitute pronte a soddisfare i vizi di clienti facoltosi e potenti: tutto, semplicemente tutto passa dalle mani dei clan, che hanno come interlocutori privilegiati ministri, politici e magistrati corrotti, insieme a imprenditori senza scrupoli come Ninni Melograno, il Re Mida della sanità pugliese, padrone dell’impero delle cliniche private e anfitrione prodigo e generoso, organizzatore di faraoniche feste cui prende parte tutta la Bari che conta.
In questo mondo il desiderio di un’onesta normalità è poco più che una bestemmia e neppure l’amore fra Gabriele e Alessandra può aspirare a una tranquilla normalità. Lui un ragazzo del clan dei Lacarbonara, lei la bellissima figlia di uomo pieno di debiti da saldare a Nanuccio detto Naic, boss dei Legrottaglie e viscido spasimante della ragazza. Fra loro, fra Gabriele e Alessandra, c’è Nanuccio e il suo ricatto cui non ci si può ribellare. Il ricatto connaturato a un mondo che non ammette sgarri.
Ambientato negli anni Novanta, nel pieno dell’epoca di Mani Pulite, “Vivere e morire a levante” apre uno squarcio su una realtà torbida e spietata, dove la corruzione e il malaffare diventano sistema. Dietro il filtro della finzione romanzesca emergono fatti realmente accaduti, lo specchio straordinariamente lucido di una Puglia e un’Italia dalle ferite cosparse di sale.
L’AUTORE:
Alessio Viola è nato a Troia e vive a Bari. Laureato in filosofia, ha collaborato con “la Repubblica” e attualmente è editorialista del “Corriere del Mezzogiorno”, dorso pugliese del “Corriere della Sera”. Nei suoi interventi l’attenzione costante al lato oscuro delle città, agli intrecci fra malavita, politica e affari. Ha pubblicato numerosi libri, fra cui uno degli otto racconti de “Gli indolenti” (Cicorivolta edizioni, 2015); “Ti strappo e ti getto in pasto ai cani” (Caratteri mobili, 2014), prima ancora con Rizzoli “Dove comincia la notte” (2013), tradotto anche in Francia con Rivages sotto il titolo “Celui qui ne dormait pas” (2014), con Progedit (2011) “Il ricordo è un cane che t’azzanna”, con Palomar “Ghiaccio” (2009), con Laterza “Closin’time” (2006), e prima ancora con Schena Editore “Nessuno è innocente” e la “Formazione dei saperi” (2005).
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