18 Settembre 2024 - Ore
Psicologia

‘Attenzione al peso’: la storia di una bambina di 11 anni e del suo sogno infranto

Il punto di vista della nostra esperta in disturbi alimentari

 

Una bambina di 11 anni si sottopone ad un’audizione per la Scuola di balletto dell’Opera di Vienna. La scheda di valutazione della prova sostenuta contiene sette indicatori: endehors, lavoro dei piedi, salti, adagio, giri, port de bras e punte. Nei primi quattro indicatori, la bambina riceve un segno, “v” a indicare un giudizio positivo, mentre negli ultimi tre non riceve alcun segno, e alla madre viene detto che significa aver ottenuto, comunque, risultati positivi. Dalla valutazione emerge che non ci sono indicatori su cui la bambina deve lavorare meglio.

Eppure qualcosa le impedisce di passare l’audizione: il suo peso.

 “Attenzione al peso”, questa, infatti, è l’unica annotazione che compare nella sua valutazione.

In un post su Facebook, la madre, allegando una foto della figlia, così dichiara: “Premesso che la bambina ha un peso che rientra nella norma vorrei, comunque, far notare che, ad appena 11 anni, non è ammissibile scrivere frasi riguardanti il peso, visto e considerato il problema dell’anoressia che è presente in molte accademie e scuole di danza”. 

Una tale annotazione, rivolta ad una bambina di soli 11 anni, che decide di fare un’audizione di danza per inseguire il suo sogno, potrebbe contribuire, in un’età così delicata, all’insorgenza di un’insoddisfazione nei confronti del proprio peso e del proprio corpo, con tutte le conseguenze che ne possono derivare.

Un recente studio del gruppo di Micali, Psichiatra presso l’UCL Institute of Child Health e Professore Associato di Psichiatria, presso l’Icahn Medical School at Mount Sinai, pubblicato sul British Journal of Psychiatry, ha, infatti, messo in luce come l’autostima già dagli 8 anni e mezzo e l’insoddisfazione per il corpo e per il peso già dagli 10 anni e mezzo costituiscano fattori di rischio per lo sviluppo di disturbati e pericolosi comportamenti alimentari durante l’adolescenza.

Il dato preoccupante è che l’insoddisfazione per il corpo, specialmente nelle bambine, anche se hanno un peso nella norma influenzerebbe, comunque, l’esordio di cognizioni e comportamenti alimentari disturbati, negativi, persistenti e deleteri.

Pertanto, sarebbe auspicabile che coloro che si relazionano con bambini e ragazzi attraverso la danza, così come attraverso gli altri sport, siano consapevoli del grande ruolo di risorsa che hanno non solo nell’insegnare loro ad essere abili in una particolare disciplina ma, anche e soprattutto, nel promuovere nei bambini e nei ragazzi l’accettazione del proprio corpo, per contribuire a evitare l’insorgenza, in adolescenza, di un disturbo riguardante il rapporto con cibo, peso e immagine corporea.

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