I giovani imprenditori di Confindustria sono in prima linea e protagonisti delle evoluzioni e dei processi di cambiamento del mercato globale come testimonia la partecipazione di un nutrito gruppo di italiani – tra cui due imprenditori pugliesi, Nicola Altobelli della Eceplast di Troia, Foggia, e Michele Montinaro della Monteco di Lecce – ai recenti lavori del B20 ad Ankara e del G20YAE a Istanbul. 500 giovani imprenditori hanno partecipato a Istanbul dal 7 al 9 settembre al summit annuale del G20 Young Entrepreneurs’ Alliance, il network – fondato nel 2009 proprio in Italia – che riunisce i giovani imprenditori dei 20 Paesi più industrializzati. Il summit ha preceduto di poche settimane l’omologo incontro dei Capi di Stato e di Governo in programma ad Antalya. A Istanbul presenti anche 51 imprenditori di Confindustria guidati da Luca Donelli (Responsabile Rapporti Internazionali e Comunitari) e dallo Sherpa Nicola Altobelli che hanno reso quella italiana una delle delegazioni più numerose. Dopo 6 anni da quando l’allora Presidente Federica Guidi firmò il documento finale del primo G8 Young Business Summit a Stresa, ha partecipato ai lavori come relatore anche il Presidente nazionale Marco Gay.
E proprio Gay ha firmato mercoledì 9 il final communiqué, il documento che sintetizza le raccomandazioni e le azioni prioritarie dei Giovani Imprenditori che sarà consegnato alla Presidenza turca, nonché ai Governi tutti i Paesi partecipanti. Significativa per questo motivo la presenza alla cerimonia di firma anche della Console Generale d’Italia a Istanbul Federica Ferrari Bravo.
Il communiqué pone come elemento prioritario lo sviluppo d’infrastrutture digitali, oggi sempre di più il cuore di un ecosistema innovativo in cui l’importanza crescente dell’interazione tecnologica, consente lo sviluppo di nuovi prodotti – anche attraverso piattaforme di collaborazione – e l’accesso a nuovi mercati.
Un tema che interessa da vicino le nostre imprese e sul quale si sono concentrati i delegati italiani: “l’azione di Confindustria, anche nell’ambito del B20, è stata focalizzata sul concetto di digitalized economy e non più solo di digital economy. Un aspetto cruciale per lo sviluppo di un’economia manifatturiera come la nostra che può innovarsi anche tramite il contributo delle start-up e delle nuove imprese su scala globale”, ha dichiarato il Presidente Gay. “Un obiettivo che richiede un’azione coordinata di attori pubblici e privati. Per questo spero che, anche quest’anno come avvenuto in passato, il Governo italiano darà alle proposte del G20YEA la giusta attenzione”.
Il tratto distintivo del Summit 2015 è stato lo stretto coordinamento con il B20, la piattaforma che sotto la cornice ufficiale del G20 unisce i principali rappresentanti del mondo dell’impresa. Una collaborazione che ha portato anche all’inserimento nelle task force B20 di alcuni giovani imprenditori, tra cui il capo della delegazione italiana del G20YEA Luca Donelli: “ben 5 delle nostre proposte, tra cui la facilitazione della mobilità tra Paesi del G20 tramite la semplificazione delle procedure di visto per gli imprenditori, sono state accolte all’interno delle raccomandazioni del B20. Anche l’endorsement ufficiale che è stato dato al final communiqué conferma la crescita anche in termini di credibilità del nostro network”.
Un concetto ripreso anche da Nicola Altobelli che, in qualità di Sherpa, ha rappresentato l’Italia nella preparazione del final communiqué: “Questo network dimostra come gli imprenditori riescano a superare barriere e diffidenze più agevolmente di quanto accade a livello diplomatico. Per questo il nostro contributo assume un valore anche dal punto di stimolo per altre categorie: a problemi globali possono essere contrapposte solo soluzioni globali.”
Accanto al tema delle infrastrutture digitali, le priorità individuate dai giovani imprenditori sono state: l’adozione di misure fiscali che favoriscano l’accesso ai capitali soprattutto per le start-up, la promozione di programmi d’istruzione mirati a incoraggiare l’imprenditorialità tra gli studenti, nonché iniziative per sostenere la collaborazione tra grandi corporation e imprese più giovani.
Durante il Summit sul palco sono saliti oltre 70 relatori da tutto il mondo, tra cui il l’Amministratore Delegato di Coca Cola Muhtar Kent. Tra gli speaker italiani, oltre al Presidente Gay, anche due delegati italiani: Sara Roversi e Francesco Petrosino, che hanno portato le loro testimonianze imprenditoriali e le best practice del nostro Paese nei settori food e infrastructure.
Nei 3 giorni a Istanbul, i Giovani di Confindustria hanno incontrato anche il Presidente della Camera di Commercio Giuseppe Alberto Moggi e il Direttore dell’Ufficio ICE Ferdinando Pastore per conoscere più da vicino le opportunità e le problematiche di un mercato come la Turchia, di cui l’Italia – con 20 miliardi di interscambio annuale – è il quinto partner commerciale.
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