La strage ferroviaria del 12 luglio 2016 sulla linea Andria-Corato di Ferrotramviaria fu causata da “plurimi errori umani, forse compiuti “da più di tre” dipendenti della società. E’ quanto emerge dall’incontro, svoltosi in Procura a Trani tra pm e Polizia, convocato per valutare le migliaia di elementi di prova finora raccolti per accertare le responsabilità del disastro. Oltre all’errore umano si valuta se all’incidente abbia contribuito il sistema “obsoleto e insicuro” del blocco telefonico.
Il sistema del blocco telefonico cui era affidata la sicurezza della linea, in base al quale i capistazione si scambiano dispacci per segnalare la partenza e l’arrivo dei treni, è ritenuto dagli inquirenti talmente “obsoleto” da non essere più riconosciuto neanche come sistema di sicurezza. Ma quello che è ancor più grave – a giudizio degli inquirenti – è che l’utilizzo del ‘blocco telefonico’ è in contrasto con la normativa in vigore, che non lo ammette. Quindi l’errore umano – è il ragionamento degli inquirenti – è di più persone e non solo del solo capostazione di Andria, che avrebbe dato erroneamente il via al treno ET1021 diretto verso Corato, che si è poi scontrato frontalmente sulla tratta a binario unico con il treno ET1016 partito da Corato.
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