È guerra totale tra i sindaci salentini e il governo Renzi, che durante l’inaugurazione della 79esima Fiera del Levante hanno abbandonato l’aula durante il discorso del sottosegretario al Consiglio, Claudio De Vincenti. I primi cittadini hanno inviato una lettera al premier affrontando la questione trivellazioni: “Poche righe – dicono – per porre alla Sua attenzione la nostra assoluta contrarietà alla trivellazione dei nostri mari. Non perché affetti dalla sindrome di NIMBY, ma perché riteniamo ci siano valide ragioni e fondati motivi: dalla salvaguardia e tutela dal devastante ed irreversibile impatto sull’ecosistema marino, ai gravissimi danni ambientali e socio-economici che produrrebbero sul territorio, sulla salute, sulla pesca e sul turismo. Senza dimenticare che l’uso dei combustibili fossili rappresenta il passato, fa parte delle tecnologie del vecchio millennio ed è contro le politiche energetiche della Comunità Europea”.
I sindaci contestano il decreto Sblocca Italia che ha concesso il via libera alle ricerche di idrocarburi sui fondali dei mari pugliesi: “È da rivedere”.
“Siamo uomini e donne – continua la lettera- innamorati della propria terra e profondamente appassionati delle proprie radici”, che insieme, “dobbiamo avere la forza di sconfiggere il pensiero debole dei poteri forti, o presunti tali”.
Portiamo avanti questa battaglia “con il sorriso sulle labbra e naturalmente senza nasconderci. Perché anche da queste parti, nel Capo di Leuca, ci hanno insegnato a combattere a viso aperto”.
“E quando ci mettiamo – concludono con aria di sfida i sindaci – , anche noi salentini, siamo capaci di tutto. Ci piace il vento in faccia e non ne facciamo mistero quando andiamo controcorrente”.
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