La Corte d’appello di Bari ha assolto il boss Savinuccio Parisi, capo dell’omonimo clan del quartiere Japigia a Bari, dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ha dichiarato il non luogo a procedere per l’accusa di associazione finalizzata al contrabbando di sigarette in quanto il boss è già stato condannato per gli stessi fatti in un altro processo e ha infine dichiarato la prescrizione di singoli episodi di contrabbando risalenti agli anni Novanta.
La sentenza arriva a circa vent’anni dai fatti contestati, al termine del procedimento penale chiamato dagli inquirenti della Dda barese ‘Maestro’, nato nel 2002 dopo le dichiarazioni di un pentito, Pietro Losurdo, all’epoca braccio destro di Savino Parisi. In primo grado, nell’ottobre 2005, il boss fu assolto dall’accusa di associazione finalizzata al traffico di droga e condannato per il contrabbando di sigarette a sette anni di carcere.
In appello, cinque anni dopo, la condanna fu aumentata a otto anni e sei mesi perché i giudici lo ritennero colpevole anche di aver gestito il traffico di droga per circa un decennio. La Cassazione nel 2012, accogliendo il ricorso dei difensori Raffaele Quarta e Rubio Di Ronzo, annullò con rinvio. Oggi il processo di appello bis si è concluso senza alcuna condanna.
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