L’accusa invece aveva chiesto per Decaro un anno e 4 mesi, ma la termine del processo celebrato con il rito abbreviato il parlamentare venne assolto.
Il deputato era finito sotto processo perché secondo la ricostruzione del pool della Procura di Bari, composto oltre che da Bruno anche dai pm Francesco Bretone e Desiree Digeronimo (anche lei oggi candidata a sindaca di Bari) nel 2008 avrebbe provato a raccomandare un suo parente per un concorso all’Arpa. La vicenda coinvolge anche l’ex direttore amministrativo dell’ente, Marco De Nicolò (che avrebbe fornito le tracce della prova e che per questi fatti, in un processo stralcio, è stato condannato a un anno di reclusione) e l’allora assessore pugliese alla sanità Alberto Tedesco (attualmente a processo, che avrebbe consegnato quelle tracce al cugino di Decaro che partecipò al concorso ma non la superò).
Il procuratore aggiunto Bruno, dunque, dopo aver letto le motivazioni della sentenza ha deciso di presentare appello, quindi ci sarà un secondo processo per Decaro che in una nota ha dichiarato: “Il 30 dicembre del 2013 sono stato assolto per non aver commesso il fatto. La vicenda per quanto mi riguarda si è conclusa quel giorno. Il Pubblico Ministero ha esercitato il diritto di fare ricorso. Io sono sereno e continuerò il mio percorso e la mia campagna elettorale con l’unico obiettivo di lavorare per la città di Bari come ho sempre fatto”.
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