La galleria d’arte “Le Muse” di Andria ospita la mostra fotografica “congetture sulla natura morta”, del fotografo Salvo d’Avila.
L’autore si è formato alla Scuola Romana di Fotografia e ha poi sviluppato il suo stile personale che si connota per la marcata pittoricità degli intenti e dei risultati. Non è quindi un caso che questa mostra sia proposta da una galleria che accoglie i migliori artisti della pittura contemporanea e, tra questi, alcuni assunti dal fotografo come riferimento nella relazione tra citazione e invenzione in cui si sostanzia il suo congetturare.
Con le parole di Mariastella Margozzi, che ha scritto il testo introduttivo del catalogo << (…) L’intervento del fotografo artista è, infatti, nel vivo della realtà e non nella sua riproduzione artificiale attraverso colori o creta. Egli non immagina, piuttosto crea una situazione di attenzione particolare alle cose, un coinvolgimento emozionale che ne approfondisce la percezione. (…) Viene subito alla mente di chi guarda le foto di Salvo d’Avila il confronto con certe “cose” dipinte da Caravaggio e la famosa sua “cesta” di frutta, posta a commento metaforico di molti suoi quadri profani, che ricorda da una parte la caducità e deperibilità della vita dall’altra il desiderio di catturare e far propria la vita in quell’ultimo disperato darsi, con tutta la simbologia sottesa a ognuno dei frutti ritratti. (…) Oltre è difficile andare. Un occhio attento al minimo dettaglio per costruire un’immagine mentale e concretizzarla in uno spazio visivo condensato per il massimo effetto percettivo. Questo mi sembra il percorso mentale, sofisticato e concreto, di Salvo dAvila, che cerca nella realtà che fotografa molto più che il palpito della vita; ne cerca la capacità di seduzione della forma, la forza suggestiva del colore, il richiamo culturale, addirittura l’evocazione storica, riflettendovi la propria anima appassionata.>>.
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