“Campo Progressista”, l’iniziativa politica che vede impegnato, in prima persona, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia con l’obiettivo di ricostruire un’area progressista e plurale, sarà presentata Lunedì
“Un campo progressista che sappia assumersi la responsabilità di dare il proprio contributo per far uscire il Paese dalla situazione terribile in cui si trova”, così definisce questa nuova proposta lo stesso Giuliano Pisapia che il 16 gennaio sarà a Lecce, per l’iniziativa “Dialoghi Democratici nel Campo Progressista”, promossa da La Puglia in Più, il movimento politico presieduto dal senatore Dario Stefàno, anfitrione della serata, che accoglierà nella sala Bernini dell’Hotel Tiziano (a partire dalle ore 18.00) numerose personalità politiche, sindaci, deputati e senatori, protagonisti di quelle esperienze territoriali, passate e presenti, che hanno saputo dare vita a storie vincenti di coalizioni a forte trazione progressista, capaci di attuare riforme, di realizzare politiche innovative, nel solco del campo democratico e del centrosinistra.
Al confronto con Stefàno e Pisapia, animato da Stefano Folli de La Repubblica, prenderanno parte il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, il Vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, l’onorevole Bruno Tabacci e numerosi altri rappresentanti nelle istituzioni.
“Questo appuntamento – sostiene Dario Stefàno – è l’anticipo di quello che vuol essere un percorso nuovo, in dimensione nazionale, che ci deve vedere impegnati, pancia a terra e sguardo in avanti, nella costruzione di una casa comune dei progressisti che deve rappresentare, per il nostro Paese, un luogo aperto di dialogo e partecipazione, dove tornino a contaminarsi vicendevolmente valori differenti, sensibilità affini e virtuose esperienze di governo dei territori per offrire una risposta sobria, concreta, riconciliante alla domanda di futuro che viene dai lavoratori, dai giovani, dalle periferie, dalle aziende in difficoltà e che abbiamo il dovere di ritenere ineludibile. Un centrosinistra forte, unito, plurale può tornare a essere interprete del cambiamento”.
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