Liberazione. È questo lo stato d’animo di Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti, che insieme al suo vice e assessore Austacio Busto ha dato il via all’inchiesta sugli episodi di corruzione e appalti truccati. Gli agenti della Guardia di Finanza e i carabinieri hanno arrestato 12 persone tra amministratori pubblici e imprenditori. In manette è finito Roberto Ottorino Tisci, segretario comunale del Pd di Acquaviva.
Tutto comincia nel 2015, quando l’allora vicesindaco di Acquaviva riceve una tangente di 5mila euro da un imprenditore locale. Invece di intascare i soldi, Busto riferisce tutto al sindaco Carlucci e i due si dirigono in caserma per denunciare l’accaduto. Da quel momento partono le indagini che accertano l’esistenza di altri episodi di corruzione smantellando così un sistema di alterazione delle procedure di affidamento dei pubblici appalti.
“Siamo a conoscenza di questa situazione da due anni – spiega il primo cittadino di Acquviva – e abbiamo collaborato attivamente con le forze dell’ordine. In questo arco di tempo siamo rimasti in silenzio per permettere lo svolgimento delle indagini. Abbiamo sofferto molto anche dal punto di vista politico: in più occasioni siamo stati attaccati da quella parte del Partito Democratico che poi si è dimostrata collusa con questo sistema marcio. Sono stato definito ‘nemico pubblico’ e sono stato bersaglio di accuse non motivate. Ho dovuto subire in silenzio questi attacchi insieme all’assessore Busto”.
Durante i primi due anni di amministrazione, Carlucci ha dovuto scendere a compromessi con Il Pd per salvare la maggioranza: “Ho dovuto far ruotare la carica di vicesindaco sacrificando Austacio Busto, che adesso è assessore ai Lavori pubblici”. Il primo cittadino precisa però che l’ala del Pd presente nella maggioranza è “totalmente contrapposta a quella del segretario Tisci”.
“Questa inchiesta ci dà la forza di promuovere una politica limpida – continua Carlucci – non è stato semplice scegliere questa strada. Qualcun altro avrebbe preferito intascare la mazzetta o far finta di non aver visto nulla. Noi invece abbiamo deciso di denunciare. Sono molto contento perché a partire da oggi l’immagine del nostro comune sarà pulita e trasparente”.
Nonostante i momenti di difficoltà, il primo cittadino di Acquaviva non ha mai pensato alle dimissioni: “Sono stato eletto per amministrare questa città per cinque anni – conclude – lasciare l’incarico equivarrebbe a tradire il patto stipulato con i cittadini. Tra l’altro eravamo nel pieno di una battaglia di legalità, mandare tutto all’aria avrebbe dato un’immagine perdente della nostra politica”.
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