L’allarme dalla LILT di Lecce impegnata a monitorare i dati epidemiologici riguardanti la mortalità oncologica. Il periodo di tempo in esame va dal 1990 al al 2011.
Nel 1990, in Italia il tasso di mortalità per tumore era del 26,1%. in Puglia del 30% inferiore rispetto alla media nazionale. Differenza che, per la provincia di Lecce, scendeva invece solo al 23%. Un ventennio più tardi la forbice si è ridotta. Nel 2011 nella nostra regione il tasso di mortalità per tumore era 24,1% rispetto al 29,2% italiano e il dato che riguarda la provincia di Lecce era assolutamente importante: oltre 2200 le morti per tumore, con un tasso del 27,2, solo il 7% in meno rispetto alla media nazionale.
Purtroppo dunque, la provincia di Lecce è quella che fa registrare più decessi per tumore al polmone. La Lilt ha pure fornito un parametro regionale di confronto tra province. Nel 2011, in provincia di Bari si sono avuti 480 decessi per tumore del polmone tra gli uomini, mentre in provincia di Lecce sono stati 429. Ma la provincia di Bari ha una popolazione doppia rispetto a quella di Lecce. L’allarme riguarda anche un altro tipo di neoplasia, quello della vescica. Anche in questo caso, storicamente, la provincia di Lecce mostra, tra gli uomini, un tasso di mortalità superiore del 25% rispetto alla media nazionale e del 20% rispetto a quella regionale.
Per gli esperti, i fattori di rischio oncologico sono riconducibili alle modificazioni del contesto di vita e purtroppo anche all’ambiente. Nel Sud d’Italia infatti, si sono “trasferite” quelle condizioni che erano state alla base dell’epidemia cancro di 30-40 anni fa in Inghilterra, Germania, USA: alla base di tutto, l’inquinamento dei terreni, dell’acqua e dell’aria. E tutto questo è avvenuto con il colpevole silenzio da parte di tutti, istituzioni comprese.
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