29 Aprile 2025 - Ore
Sviluppo

‘Se il commercio muore non è solo colpa di chi non compra’, saldi beffa per una nostra lettrice

La sua denuncia alla nostra redazione

Saldi o no, per i commercianti la priorità è senza dubbio quella di guadagnarci su, pur mettendo a repentaglio la possibilità di costruire un rapporto di fiducia con la clientela. Riceviamo in redazione la denuncia di una lettrice a cui abbiamo assicurato l’anonimato che ci segnala quanto accaduto sabato 9 gennaio 2016 in un negozio in centro a Bari. La nostra amica scrive: “Dopo aver scelto 4 capi mi sono recata alla cassa per pagare il conto di circa 220 euro. Avendo ricevuto come regalo di Natale un buono di 200 euro, emesso in data 23 dicembre 2015, ho pensato di utilizzarlo pagando la differenza. A quel punto il commerciante afferma che, dovendo utilizzare il buono, il conteggio non sarebbe stato più quello comunicatomi (sconto saldi) ma avrei dovuto pagare i capi a prezzo pieno e che ciò era stato comunicato verbalmente alla persona che aveva acquistato il buono. Mi sono scusata, chiedendo di indicarmi dove fosse scritta tale condizione, dato che la persona che aveva acquistato il buono sapeva benissimo che avrei potuto utilizzarlo solo in questo periodo e quindi non avrebbe mai accettato tale condizione. Dopo aver verificato insieme che sul buono non era indicato nulla (né validità, né tanto meno vincoli extra) ho fatto presente che il valore di 200 euro rimaneva il medesimo anche durante i saldi, periodo in cui di contro il cliente si assume “il rischio” di trovare minor assortimento. All’ennesimo rifiuto ho deciso di rinunciare all’utilizzo del buono pagando i 4 capi con lo sconto saldo, riservandomi di utilizzare il buono al termine del periodo. Anche in questo caso il commerciante mi ha risposto che ciò non sarebbe stato possibile in quanto al termine dei saldi inizia la nuova stagione e il buono non sarebbe stato più spendibile sulla nuova collezione”. “Ma, – conclude la nostra lettrice – ci rendiamo conto??? Ho avuto la forte tentazione di chiamare le forze dell’ordine ma alla fine ha prevalso il desiderio di chiudere ogni rapporto, pertanto ho utilizzato il buono pagando per intero i capi selezionati (rinunciando a uno di essi che avrebbe portato la cifra ben oltre i 200 euro) e sono andata via, indignata, delusa, e spiacevolmente stupita da tanta disonestà e incapacità imprenditoriale”.

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