Sono dieci gli spettacoli che compongono la stagione teatrale 2022-2023 del Comune di Lecce in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un cartellone che nasce dal desiderio di “abbracciare” il pubblico e che vede al centro delle scelte fatte da Amministrazione comunale e Tpp la parola “inclusione”. Una stagione che ben si racchiude nel claim “il teatro è di tutti, tutti a teatro!”. Un invito a partecipare alla vita teatrale, accompagnato dall’immagine di un teatro che abbraccia i cittadini scelta per rappresentare proprio questo desiderio di accogliere tutti, di diventare la casa in cui ciascuno può essere libero di essere se stesso e di sentirsi a proprio agio, senza barriere.
Una casa accessibile a tutti, e per tutti, in cui è facile ritrovarsi e ricreare quel senso di comunità e unità che è mancato, per cause di forza maggiore, durante l’emergenza pandemica. Ed ecco quindi che nella selezione degli spettacoli grande attenzione è stata posta nel mescolare sapientemente spettacoli dalla forte valenza sociale, con alcuni progetti teatrali di grande impatto, frutto di intensi laboratori con persone con disabilità, con grandi artisti della scena teatrale contemporanea, per dimostrare come il linguaggio teatrale sia in grado di valicare tutte le differenze rendendosi accessibile a tutti, sempre.
«Una città come la nostra che può vantare due teatri pubblici e due teatri privati che funzionano e programmano stabilmente ogni anno le loro stagioni di prosa – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – è una città fortunata. Perché il pubblico può scegliere proposte, contesti, situazioni che gli sono più affini. In questo quadro, i teatri pubblici devono essere come una casa pronta ad accogliere i cittadini con un calendario in cui tutti possano trovare almeno una proposta adatta a loro. Proprio sulla necessità di includere poggia il nostro cartellone di quest’anno dove uno spazio importante lo abbiamo riservato alla disabilità, psichica, fisica e visiva, perchè il teatro e le emozioni che suscita devono poter raggiungere tutti, nessuno escluso. Questa sarà la prima stagione post pandemia senza più restrizioni, mascherine, distanziamento. L’abbiamo realizzata con una cura speciale perché vogliamo ritrovarci come comunità. E quale luogo meglio di un teatro ci fa sentire comunità? Ci auguriamo che sia una stagione partecipata, che incuriosisca anche chi a teatro non c’è mai stato o ci va poco e che i nostri teatri siano abitati e vissuti per tutte queste dieci serate».
«Abbiamo realizzato un cartellone di prosa intenso – dichiara l’assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo – intorno a parole chiave come inclusione, accessibilità, integrazione, diritti. Alcune delle proposte artistiche sono dedicate per scelta alla disabilità con il Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi, Gianfranco Berardi e il suo spettacolo sulla cecità, il prosieguo del lavoro della compagnia Factory iniziato con il progetto “Cross the Gap”. Altre approfondiscono temi sociali come il bullismo nello spettacolo con Ambra Angiolini, hanno risvolti intimistici e personali come il monologo di Paola Turci, propongono testi antichi come Gilgamesh di Lo Cascio oppure più contemporanei come Il Dio Bambino di Gaber con Troiano o lo spettacolo di Mario Perrotta sulla libertà ispirato a Calvino. Non mancherà il teatro-canzone con Pino Ingrosso che canta Pasolini e un classico dei De Filippo sul valore del denaro. Abbiamo cercato di venire incontro davvero a tutti perché – come recita il claim della nostra stagione – vogliamo che i nostri due teatri siano i teatri di tutti».
«La programmazione 2022-2023, oggi presentata, è il risultato della collaborazione esistente – commenta Marco Giannotta vicepresidente del Teatro Pubblico Pugliese – tra il TPP e il Comune di Lecce. Una collaborazione che ha come finalità la definizione di un percorso di crescita culturale della comunità leccese che anche quest’anno continuerà con l’obiettivo di rendere il teatro sempre più la casa di tutti e portare un pubblico sempre crescente a teatro».
«Per questa stagione, il TPP ha puntato sullo sviluppo di un progetto culturale molto delicato, fortemente voluto dall’amministrazione comunale. Parole chiave come inclusività, accessibilità, socialità sono state le linee guida per creare una stagione in cui è possibile davvero “fare comunità”. Spettacoli con una forte valenza sociale, progetti sviluppati sul territorio e una campagna di comunicazione con un teatro che abbraccia i cittadini in tutte le loro diversità vanno a costituire un importante invito all’azione. Il teatro è di tutti perché non ci devono essere ostacoli o barriere fisiche, sociali e culturali. È proprio questo quello che può fare il teatro e ci auguriamo di essere riusciti nel nostro intento», spiega Giulia Delli Santi, dirigente responsabile delle Attività Teatrali del Teatro Pubblico Pugliese.
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