La strenna natalizia è arrivata in anticipo per almeno 400 lavoratori che orbitano negli uffici della Regione Puglia, nelle agenzie, enti e società partecipate. Undici novembre 2014, un giorno storico per coloro che, grazie ad una legge approvata dal consiglio regionale (l’Udc ha votato con il centrosinistra, contro FI, Ncd e “Pugliesi” astenuti) vedranno trasformarsi il proprio contratto a tempo determinato in contratto a tempo pieno.
Ma è anche un giorno che in molti ricorderanno per le tensioni sul finale. Vendola e i consiglieri di centrodestra si beccano. In aula è caos e la rissa è solo….verbale.
Il Consiglio regionale ha votato le stabilizzazioni sfruttando le norme inserite nella legge di stabilità (a sostenere le sanatorie dei contratti è stato il deputato barese del PD Dario Ginefra) e che permette alle Regioni di sanare forme di precariato di tutti quei collaboratori che da anni gravitano nella sfera delle amministrazione regionali.
In Puglia entro la fine dell’anno, secondo le previsioni dell’assessore al Personale Leo Caroli, ad essere stabilizzati saranno subito in 40. Poi a scalare tutti gli altri a seconda delle uscite del personale esodato. La previsione è di far entrare a pieno regime nei ranghi regionali fino ad 800 lavoratori, se si considerano anche quelli in servizio nelle agenzie, in Pugliapromozione, Autorità di Bacino…
Grazie ad un emendamento pieno al disegno di legge, beneficeranno della norma regionale anche i precari degli enti e delle partecipate regionali.
Hanno fatto festa dopo una giornata di attesa, i tanti lavoratori che hanno seguito minuto dopo minuto i lavori del consiglio.
Ha fatto di tutto per spiegare l’incostituzionalità della norma, invece, l’opposizione di centrodestra che ha fatto notare come “nel pubblico si entra per concorso”. Duro Ignazio Zullo (FI) che ha parlato di “manovra elettorale, fatta in vista delle Primarie del centrosinistra e del voto delle Regionali di marzo”.
“Se l’avessimo proposta noi una legge così – ha detto Nino Marmo (FI) – ci sarebbe stata una rivoluzione ed anche un tintinnio di manette”.
Di tenore opposto le voci della maggioranza di centrosinistra: Romano capogruppo del Pd ha detto che la legge “è riconoscimento dei diritti dei lavoratori”.
Fa notare il senso di responsabilità del suo partito, l’Udc, invece, il capogruppo centrista Totò Negro.
“Orgoglioso”, invece, il presidente della Giunta Nichi Vendola “per il fatto che il decennio di amministrazione si conclude con un atto sulla lotta contro la precarietà”.
E subito dopo le parole di Vendola in aula, il clima si è fatto teso con il governatore e la minoranza ad accusarsi a vicenda.
In sintesi, secondo la nuova norma, basta aver avuto in passato accesso agli uffici regionali con procedure ad evidenza pubblica (e qui il dubbio che non tutti lo abbiano fatto) e 36 mesi di impiego anche con proroga o rinnovi per accedere ai benefici della stabilizzazione.
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