Coop e Cgil insieme per combattere il fenomeno del caporalato e sorvegliare sul finanziamento di aziende che sfruttano la disperazione dei migranti. I primi incontri ci sono già stati: nella sede della Legacoop di Bari è stata raggiunto un accordo che mira a ottenere principalmente tre obiettivi: creare un filtro dalle campagne agli scaffali dei supermercati per bloccare quei prodotti in odore di schiavitù (soprattutto pomodori pelati e angurie), avviare una vera e propria certificazione etica d’impresa ed eliminare i contributi a pioggia per le aziende agricole, in modo tale da agevolare attraverso fondi europei solo quelle aziende che rispettano le leggi sul lavoro.
L’accordo siglato da Legacoop e Cgil interessa i supermercati di Coop Estense e Conad. “Per la prima volta – ha detto il segretario della Flai Cgil Puglia, Giuseppe Deleonardis – abbiamo l’opportunità di coinvolgere anche le istituzioni nella creazione di un percorso virtuoso che elimini definitivamente la politica dei fondi a pioggia. I soldi devono essere indirizzati solo alle aziende oneste”.
Nelle prossime ore la Regione potrebbe sospendere l’erogazione dei fondi indirizzati alla Passalacqua, azienda foggiana al centro dell’inchiesta giornalistica di France 2 sullo sfruttamento del lavoro dei migranti nelle campagne pugliesi, che aveva mostrato le difficili condizioni di vita e di lavoro durante la raccolta di pomodori e angurie.
La Passalacqua fino ad ora ha ricevuto circa 900mila euro di finanziamenti dalla Regione per lo sviluppo della produzione biologica.
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