Siamo giunti in un momento storico abbastanza particolare per quel che riguarda l’economia mondiale. Le crisi non sono mancate negli ultimi anni, tra varie tipologie di vicissitudini, che non staremo ad approfondire ora, e rialzi inattesi, come quello del PIL della Puglia, cresciuto più velocemente di quello nazionale. Certo è, però, che l’aumento indiscriminato dei prezzi, per qualsiasi genere di prima necessità e non, ha portato i privati cittadini alla scelta sempre più frequente di investire il proprio denaro e non lasciarlo fermo sul conto corrente, specialmente chi dovesse avere un particolare tipo di capitale o dei risparmi da salvaguardare.
Ma investire, nonostante in molti lo considerino tale, non è un gioco, bensì un’attività da studiare in modo accurato, così da non sbagliare nessun colpo. E’ per questo motivo che oggi, quindi, andremo a descrivere una delle strategie che in questo periodo risulta tra le più premianti: lo stock picking.
Cos’è e come funziona lo stock picking?
Come per ogni cosa, è bene iniziare da una definizione del concetto di cui stiamo parlando. Lo stock picking è un anglicismo, molto utilizzato tra coloro che operano nelle Borse di tutto il mondo, che indica una strategia di investimento basata fondamentalmente sull’oculata selezione dei singoli titoli e delle singole azioni da inserire nel proprio portafoglio di investimenti. Il punto che differenzia questa strategia da altre piuttosto simili sta in un dettaglio non di poco conto: il non focalizzarsi su alcuni parametri che riguardano i settori economici, le aree geografiche di investimento e similari. Dicevamo in fase di apertura, che questa strategia sta risultando vincente in questo momento.
Perché? Per il fatto che, dopo una linearità durata un paio di mesi, i mercati hanno ripreso ad essere piuttosto oscillanti e nervosi, caratterizzati da un’alta volatilità. Lo stock picking, quindi, essendo un modo di investire dinamico, consente all’investitore di saper cogliere al volo i vantaggi delle veloci oscillazioni di mercati e borse. Al contrario, un piano d’azione statico e basato su un’asset allocation molto meno dinamica in questo momento andrebbe solo a paralizzare il portafoglio di investimenti e non porterebbe alcun guadagno all’investitore.
Stock picking significa anche essere flessibili
Se in generale è sempre meglio non focalizzarsi su una sola tipologia di prodotto quando si investe, lo stock picking sollecita ancor di più l’investitore a non essere traviato dall’acquisto di prodotti che possano portare a rapidi guadagni in breve tempo, che solitamente poi crollano con i mesi e gli anni a seguire, bensì ad avere un orizzonte temporale molto più ampio e, soprattutto flessibile. Perché se la pazienza è la virtù dei forti, lo è anche la flessibilità in finanza. Ciò comporta il saper decidere al momento giusto anche di cambiare totalmente la propria strategia, adattandosi al periodo vissuto dall’economia mondiale.
Ad esempio, se fino a qualche mese fa era più gestibile e corretto investire su materie prime preziose, come l’oro il cui valore continua ad aumentare lievemente, e non, come mais o zucchero, ora l’andamento dei mercati ci consiglia di cambiare la nostra visione di investimento, puntando a strategie variate dal punto di vista del portafoglio di investimenti, che è possibile realizzare proprio grazie alla flessibilità e allo stock picking di cui sopra. Essere flessibili, pazienti e costanti, puntando sulla diversificazione del portafoglio di investimenti di cui si è in possesso, anche facendosi aiutare da esperti del settore, sono le armi vincenti per poter raggiungere i risultati economici prefissati nel medio-lungo periodo, senza temere di aver sbagliato qualcosa.
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