17 Febbraio 2025 - Ore
Cronaca

Processo Escort, la sentenza dei giudici: ‘Le ragazze volevano dare una svolta alle proprie vite’

Secondo i giudici Taranti sfruttava le “debolezze sessuali” dell’ex premier per “carpirne dapprima la confidenza, quindi pian piano la gratitudine e riconoscenza"

Le indagini sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini da Silvio Berlusconi hanno tratteggiato “le abitudini di vita e i riprensibili costumi extraistituzionali” dell’allora premier “protagonista delle ‘cene (poco) eleganti” organizzate nelle sue residenze, “beneficiando della costante, imprescindibile presenza di avvenenti, provocanti, disinvolte spregiudicate, disinibite e soprattutto giovanissime donne” che volevano dare “una svolta alle loro (talvolta, a dir poco modeste) vite. E’ scritto nella sentenza del processo Escort.

Secondo i giudici Gianpaolo Taranti sfruttava le “debolezze sessuali” dell’ex premier per “carpirne dapprima la confidenza, quindi pian piano la gratitudine e riconoscenza per quella discreta e volutamente non troppo ostentata opera di continua ricerca di donne rispondenti a un determinato cliché da porre nella sua disponibilità per allietarne le serate e appagarne la libidine quando e come lo desiderasse”.

 

L’imprenditore barese è stato condannato a sette anni e dieci mesi di reclusione dai giudici del tribunale di Bari.

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