Raffaele Fitto dichiara guerra a Silvio Berlusconi e gli chiede di convocare gli organi del partito per un “confronto vero” e prendere le grandi decisioni. “Ora contiamoci”, dice Fitto forte di un consenso interno che cresce di giorno in giorno (pronti ad aderire al progetto fittiano – si dice dietro le quinte – un’altra decina di parlamentari). L’ex governatore della Puglia esclude però scissioni. L’ordine di scuderia è stato quello di non replicare a Fitto e di non alimentare la polemica interna.
Nel giorno del ricordo della caduta del muro di Berlino, Fitto ha organizzato una kermesse affollatissima a Roma dal titolo “oltre il muro” chiamando a raccolta i suoi.
“Io non ci sto” (a inseguire Renzi), ha dichiarato Fitto, “stanco” di quella che giudica una deriva. “Non lavoro per dividere ma per un partito dalla schiena dritta”. Bisogna “aprire una nuova fase che abbia nella nostra area politica il punto di riferimento”. “Chiedo un confronto senza ipocrisie in cui ognuno possa dire ciò che pensa senza paura” ha continuato l’europarlamentare, per il quale la “missione” da compiere è “recuperare l’elettorato di FI recuperando i temi centrali della nostra politica”.
“Questo è un impegno che porteremo all’interno di Fi affinchè torni ad essere la guida del centrodestra”. Quindi “nessuna Opa” lanciata sul partito: “pongo questioni chiare da discutere con Berlusconi”, non esclusa “la selezione della classe dirigente che non sia calata dall’alto”.
Presente a sorpresa la senatrice Maria Rosaria Rossi (fedelissima di Berlusconi) che ha partecipato sicuramente su indicazione del Cavaliere.
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