Il procuratore di Bari Giuseppe Volpe è intervenuto sugli esiti di alcuni procedimenti penali riguardanti “imputati eccellenti” con una lettera inviata agli organi di informazione.
“Le assoluzioni – scrive Volpe -, eccellente o meno che sia il rango dell’imputato, non possono/non debbono suscitare scandalo. Scandalosi, piuttosto, sono i tempi con i quali si perviene alle sentenze (e qui mi riferisco particolarmente a quanto si verifica a Bari ), ammesso che a sentenza nel merito e non a dichiarazioni di prescrizioni si giunga, dopo anni da quando le indagini sono state avviate, sovente con risonanza mediatica importante. Il problema vero è dunque altro” .
“La procura barese – continua il procuratore – iscrive annualmente in totale oltre cinquantamila procedimenti penali ( si ricordi che ha anche competenza distrettuale per reati di particolare gravità, forieri di indagini complesse, soprattutto in terra di Capitanata ) ed è impegnata assai attivamente nel contrasto alla criminalità organizzata. Con esiti giudicati per lo più positivamente. Tanto, che se purtroppo oggi sparano i minorenni è perché, grazie anche all’ impegno delle forze di polizia, i boss ed i loro adepti sono quasi tutti ristretti in carcere”.
Il procuratore ricorda “il ruolo assegnato alla legge al processo”: “una verifica dell’ipotesi di accusa ad opera di un giudice terzo” per pervenire ad “una decisione che può essere di condanna, ma anche, non meno fisiologicamente, di assoluzione”.
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