La discarica di Conversano non ha causato un disastro ambientale. Il gup del Tribunale di Bari Antonio Diella ha assolto “perché il fatto non sussiste”, seppur con formula dubitativa, i dieci imputati, titolari e tecnici della società ‘Lombardi Ecologia Srl’ proprietaria della discarica, componenti della commissione di collaudo regionale che erano accusati di avere omesso i controlli e l’amministratore della società ‘Progetto gestione bacino Bari 5’ che gestisce l’impianto. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. L’ipotesi d’accusa, secondo cui l’impianto aveva inquinato la falda e i terreni agricoli dell’area, è stata ritenuta insussistente in base ad un incidente probatorio che ha escluso la contaminazione. Il giudice ha disposto anche il dissequestro dopo circa cinque anni delle vasche di raccolta rifiuti della vecchia discarica, rimettendo “agli organismi di controllo e agli enti competenti le valutazioni sulla eventuale possibile ripresa di esercizio”.
“Sebbene il giudice abbia assolto gli imputati e abbia proceduto al dissequestro dei loro beni – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – spetterà agli organismi di controllo e agli Enti locali competenti verificare la sussistenza delle criticità ambientali che insistono sulla zona, sulle vasche della vecchia discarica e sui terreni dissequestrati, come la fuoriuscita di biogas e il conseguente pericolo di esplosione ovvero l’estrazione del percolato. Pertanto, chiusa la prima fase della vicenda penale, rimane aperta tutta la partita ambientale sulla vecchia discarica di Conversano e sui connessi potenziali rischi per i terreni e per le popolazioni che abitano le zone limitrofe”.
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