19 Gennaio 2025 - Ore
Politica

Rigenerazione urbana, con “Diario Rossani” si fa il punto

Cosa si gioca intorno alla vicenda dell’ex caserma Rossani?

La Caserma Rossani non costituisce solo un ambito sociale di discussione. Ma anche politico. Molto politico. Sul che cosa si giochi intorno alla vicenda dell’ex caserma Rossani, Nicola Signorile – Vicecapocronista vicario della «Gazzetta del Mezzogiorno» e critico letterario e d’architettura – ha scritto un instant book edito da Caratteri Mobili. Il titolo è “Diario Rossani”. Nel volume Signorile ricostruisce le vicende che, dal 2008, hanno attraversato e determinato il destino di questa vasta area nel cuore di Bari, intrecciandole con la storia della città, il dibattito sul suo vecchio piano regolatore, il conflitto fra Comune e Comitati di cittadini e associazioni, quello fra Comune e Regione, gli interessi e le mire dei privati. Si arriva così a oggi con l’occupazione dell’area dell’ex Caserma: un “passare all’atto” capace di innescare una proliferazione di iniziative sociali e culturali che ha travolto quell’immobilismo che tutti i baresi hanno assistito senza proferire parola. La rigenerazione urbana che racconta Signorile è trasversale. E’ alta, ma sale dal basso. E’ tutta nel bosco, nella libreria, negli orti e nella palestra che segnano un cambiamento e che ad un certo punto del libro lui racconta così:
“… E domenica prossima le prime querce del «bosco sociale urbano» saranno piantate nel terreno della ex caserma Rossani. Da lunedì, estirparle sarà difficile per chiunque. Perché «nessuna quercia è abusiva», si può dire parafra- sando lo slogan kantiano delle migrazioni planetarie: «Kein Mensch ist illegal», nessun essere umano è illegale.
Ieri, nella libreria Sociale Pavlos Fyssas della caserma Rossani, insieme all’autore hanno discusso l’architetto Arturo Cucciolla, voci del collettivo e il sociologo e scrittore Leo Palmisano. Quest’ultimo che ha posto l’attenzione sull’importanza di riempire gli spazi cittadini di contenuti. “Il mio è un discorso che non riguarda solo l’ex Caserma Rossani, ma che va oltre, che intende uscire anche dai confini di Bari, soprattutto nell’ottica futura di una città metropolitana. È indispensabile – ha sostenuto Palmisano – rendere pubblici determinati luoghi che dovrebbero esserlo, ma che al contrario non lo sono affatto, come il Politecnico e il Polivalente. Il Politecnico di Bari, ad esempio, rappresenta per gli studenti un luogo di studio e bivacco, mentre per i professori rappresenta un luogo di insegnamento, ma anche una sede dove poter costruire le proprie trame di potere”. Tornando poi all’ex Caserma Liberata, Leonardo Palmisano ha aggiunto: “Non dobbiamo decidere adesso e in modo definitivo quale sarà lo scopo della Rossani, piuttosto possiamo realizzare un progetto flessibile, work in progress, coinvolgendo i baresi ed evitando che anche questo luogo diventi la sede di puri interessi privati. Concludo dicendo che – ha poi dichiarato Palmisano – ai nostri figli non possiamo e non dobbiamo offrire una sottocultura nè il sistema del ricatto nel mondo del lavoro”. La prefazione di “Diario Rossani” è di Pasquale Martino.

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