120 alberi colpiti da Xylella Fastidiosa, considerati inguaribili, hanno ripreso a vegetare dopo le sperimentazioni condotte dai ricercatori. Sono questi i risultati presentati dall’Università di Foggia nell’ambito della ricerca sul virus che ha messo in ginocchio le coltivazioni salentine e brindisine. Per confermare gli effetti della cura sono necessari altri cinque mesi, quando sarà concluso il ciclo biologico, ma la reazione positiva delle piante lascia ben sperare.
La ricerca è stata avviata a giugno su iniziativa di Copragri Lecce, senza alcun contributo pubblico. Le piante, secondo quanto dichiarato dai ricercatori, erano state trascurate. Per questo motivo è stata prima effettuata l’aratura, poi sono stati utilizzati prodotti a basso o nullo impatto ambientale. Gli ulivi, ubicati nella zona di Gallipoli, hanno così ripreso a vegetare. Tuttavia il batterio è ancora presente all’interno dei tronchi: la scopo della ricerca è quello di dimostrare che la convivenza tra Xylella e ulivi è possibile.
“Certo, resta da capire – hanno avvisato i ricercatori – se il batterio deve ancora dispiegare tutta la sua capacità distruttiva nelle piante osservate, ma è solo una questione di tempo”.
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