12 Dicembre 2024 - Ore
Politica

L’assessore Gianni Liviano dopo le dimissioni: ‘Nulla di illegale nell’appalto, una mia ingenuità abbinata ad accanimento mediatico’

Il politico tarantino ha raccontato la sua versione in un post su Facebook

L’assessore regionale all’Industria Turistica e culturale, Gianni Liviano, ha presentato una lettera di dimissioni al presidente della Regione Michele Emiliano. Il politico tarantino ha deciso di spiegare la sua versione con un post su Facebook:
“Dal primo giorno in cui sono stato nominato assessore ho provato a dare il meglio di me stesso (con la consapevolezza dei miei tanti limiti). Ce l’ho messa tutta per essere utile a Taranto e alla Puglia per non deludere chi mi aveva votato e chi mi aveva nominato. Come sapete non sono abituato a dire sempre SI.. ho deciso di organizzare gli stati generali della cultura e del turismo per declinare il programma del Presidente Emiliano e il progetto presentato per la richiesta fondi alla Comunità Europea nel rispetto delle aspettative e delle esigenze dei singoli territori. Mi sono insediato il 13/7 e dopo aver portato gratuitamente (costo 600 euro di assicurazione) gli Ori a Milano, contribuito a salvare il Paisello, reso fruibile l’arsenale per spettacoli teatrali, ospitato convegni e dibattiti, e fatto molte altre cose nell’intera regione, ad agosto con gli uffici dell’assessorato (che ringrazierò sempre) abbiamo organizzato gli stati generali decidendo di iniziare a settembre. questa tempistica ci ha indotto a fare una procedura di evidenza pubblica mediante per i servizi di organizzazione e coordinamento degli Stati Generali. Sono state invitate a partecipare (individuate mediante procedura telematica dal portale di Empoli) Tre società tra cui quella del mio amico Massimo Calò. Tra le società interpellate ha risposto positivamente solo quella di Massimo che ha accettato di organizzare 8 eventi, con manifesti, otto tavoli di lavoro (per incontro) sito, report per ogni incontro e buffet per i partecipanti alle singole iniziative per un importo di circa 39.000 euro. Forse avrei dovuto consigliare a Massimo di non accettare l’incarico visto il nostro rapporto di amicizia, ma non c’era proprio nulla di illegale o di “strano” che glielo potesse vietare. Ho rimesso nelle mani del Presidente Emiliano il mio incarico perché ho un profondo rispetto per le istituzioni e non volevo che questa mia ingenuità abbinata all’accanimento mediatico del giornale ‘Repubblica’ nei miei confronti potesse essere di nocumento ad alcuno. Grazie a tutti per i tantissimi attestati di solidarietà”.

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