20 Giugno 2025 - Ore
Ambiente

Legambiente, Goletta verde presenta il monitoraggio dell’acqua e un dossier sul consumo del suolo in Puglia

La nave ecologica è approdata a Peschici, dove in piazza Municipio si è parlato di falde acquifere ed erosione del paesaggio

Goletta verde è arrivata in Puglia. E, la prima a tappa nella meravigliosa Peschici, è stata l’occasione per presentare il dossier “La costa pugliese, da Marina di Chieuti a Marina di Ginosa: l’aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio”, cui ha fatto seguito la tavola rotonda su: “Turismo, pesca, ricerca e lavoro: la costa che vogliamo. Trivelle, cemento ed erosione costiera minacciano le buone economie del mare pugliese”.
Dal 1988 al 2011, 80 chilometri di paesaggi costieri e di spiagge sono spariti. In particolare, il 65% degli arenili, equivalenti a 195 chilometri della enorme estensione litoranea regionale, dal Gargano a Santa Maria di Leuca e su fino a Ginosa, sono colpiti dal fenomeno dell’erosione mettendo a serio rischio il paesaggio.
“La Puglia, una delle regioni con il più ampio territorio agricolo d’Italia, ha visto scomparire negli ultimi 23 anni 50km di aeree agricole lungo la costa, a favore di seconde case, strutture ricettive, turistiche e ville di lusso” ha puntualizzato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente.
Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, ha invece aggiunto che “negli ultimi due decenni le trasformazioni del territorio nella nostra regione sono state più consistenti. Con l’approvazione del Piano paesaggistico regionale è stato segnato un cambiamento di enorme importanza. Sarà, però, importante vigilare affinché i Comuni recepiscano queste indicazioni, tenendo, nel frattempo, gli occhi bene aperti sulle trasformazioni diffuse, legali e abusive, che vanno fermate in Puglia, proprio a partire dalla costa”.
Per Legambiente, i centri con maggior consumo sono Ischitella, la periferia di Rodi, la periferia di Peschici, Santa Cesarea Terme, S. Gregorio e Lido Marini. Addirittura raddoppiati i suoli occupati dai tessuti di Torre Mozza, Baia Verde e Sant’Isidoro, nel leccese.

Goletta verde ha monitorato anche stato di salute delle coste e delle acque italiane. il risultato è stato descritto dal presidente Francesco Tarantini: ‘Dai monitoraggi della Goletta Verde  risulta migliore la qualità delle acque in Puglia anche se permangono le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Migliora la situazione anche sul fronte della depurazione: diminuiscono sia gli impianti che scaricano nel sottosuolo che quelli su cui Arpa ha riscontrato
superamenti dei limiti tabellari. Sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori sebbene su molti si è ancora in attesa dell’avvio dei lavori. Continuano, però, purtroppo ad esserci scarichi anomali che inficiano il processo depurativo degli impianti. Rimangono le criticità per ciò che riguarda la realizzazione dei recapiti finali, in una regione come la nostra, caratterizzata da una scarsa presenza di corsi d’acqua dove spesso vengono a crearsi
situazioni altamente conflittuali sia per l’altissimo valore paesaggistico delle aree costiere che per il grande indotto turistico
balneare. A tal proposito invitiamo i sindaci ad abbandonare ogni campanilismo affinché si chiuda il ciclo della depurazione con la realizzazione dei recapiti finali. Chiediamo al neo governatore Emiliano  di istituire una cabina di regia fra assessorati competenti per puntare al massimo utilizzo in agricoltura dell’acqua depurata e affinata”. 

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