Ennesimo presidio davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia organizzato dai lavoratori della ex Om Carrelli. Una delegazione di operai si è radunata davanti agli uffici regionali per chiedere quale sarà il futuro delle 191 famiglie coinvolte nella vertenza. Il calvario, che dura ormai da sette anni, sembra non avere fine: gli ammortizzatori sociali sono scaduti a dicembre e l’erogazione della cassa integrazione è interrotta.
“La situazione attuale è inaccettabile – spiega Saverio Gramegna, segretario Fiom Cigl Bari – gli operai continuano a essere sospesi tra un lavoro ormai perso e uno che è stato promesso. Purtroppo però non c’è nessuna concretizzazione di progetti industriali reali. Lo Stato deve avere un profilo diverso e più avanzato: ancora oggi siamo in attesa di un privato che possa rilanciare un sito industriale. Questo non è sufficiente, i co-finanziamenti non bastano. Crediamo che, soprattutto al Sud, le istituzioni debbano avere un ruolo più attivo”.
I lavoratori hanno incontrato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, chiedendo nuove informazioni sulle possibili proposte di interesse pervenute al curatore fallimentare. Il governatore non si è sbilanciato, ma ha spiegato che ci sono delle “proposte che potrebbero diventare interessanti”. Il termine ultimo per far pervenire le proposte è fissato per il 20 aprile. Se nessuno presenterà un’offerta, i lavoratori saranno licenziati. Undici giorni di speranza per 191 famiglie che da tanto, troppo tempo, sperano in una soluzione della vicenda.
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