“Ho convocato il tavolo per il 20 senza voler escludere nessuno. Sarei felice se partecipasse anche Emiliano, ma è ovvio che bisogna prima ritirare i ricorsi: non si può discutere contemporaneamente su un tavolo negoziale e in Aula di Tribunale”. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, parlando di Ilva, a margine di un convegno del Partito Democratico europeo, sul futuro dell’Europa, organizzato da Francesco Rutelli. “La mia visita era una forma di rispetto verso Taranto. Non sapevo – conclude – che avrei dovuto chiedere il permesso a Emiliano. La prossima volta lo farò…”.
Il governatore pugliese ha replicato alle parole del ministro: “Il ricorso resta in piedi fin quando non saranno discusse le osservazioni. Calenda ha fatto il blitz a Taranto perché era disperato. L’azienda – sostiene il governatore – non gli dava più ascolto, perché aveva capito che il Governo non era l’interlocutore, e quindi aveva bisogno di tornare indietro rispetto a una sciocchezza che aveva combinato, ossia l’esclusione di Regione e Comune dalla trattativa. Se farà saltare il tavolo se ne assumerà le responsabilità”.
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