Concluso, nell’aula consiliare, l’incontro sulle politiche di genere e le nuove misure a supporto della parità promosso dalla Global Thinking Foundation, attiva nell’organizzazione di eventi per la cittadinanza e di progetti di utilità sociale nel panorama nazionale e internazionale, in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia della Regione Puglia e il supporto del Consiglio regionale della Puglia.
In apertura la Presidente Loredana Capone: “Superare le discriminazioni, – ha detto – guardare avanti, formare le giovani pugliesi, specializzare le loro attitudini, comprendere che se agiamo per eliminare i contrasti, l’economia, la società, la civiltà della nostra umanità, non potranno che funzionare meglio. Per questa ragione stiamo lavorando alla proposta di legge sulla parità salariale, per generare una nuova, tangibile opportunità per tutte le donne pugliesi di essere trattate allo stesso modo degli uomini. Quattordici articoli, molti incentivi per il lavoro stabile e qualche sanzione alle imprese che non rispettano il principio di parità. Servono azioni concrete, non retorica, serve che le Istituzioni lavorino le une al fianco delle altre con la stessa visione. La Puglia parte già da una legge straordinaria e all’avanguardia, che è la n.7 del 2007, ma molte di quelle norme non sono mai state attutate: la rete regionale delle donne elette per esempio. Quando mi sono insediata, insieme alle consigliere regionali, ci siamo messe subito a lavorare per istituirla e ora tantissime colleghe hanno un “contenitore” in cui confrontarsi e scambiasi buone prassi. Il prossimo obiettivo è la legge sulla parità salariale.
Lo dicevano già i nostri padri costituenti nell’art.37 della Costituzione, “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”, ma a tutt’oggi, purtroppo, tutto questo non è ancora realtà. Allora noi dobbiamo sforzarci per farlo diventare realtà”.
“Siamo qui, a Bari, – ha aggiunto Claudia Segre, Presidente della Global Thinking Foundation – per parlare delle politiche di genere e, soprattutto, per richiamare all’esigenza di quella parità salariale che consenta alle donne una partecipazione lavorativa che, anche in un’ottica pensionistica, le salvaguardie da qualsiasi situazione di isolamento economico e di esclusione sociale”.
“La pandemia ha svelato ancor di più le discriminazioni che le donne subiscono in ambito sanitario a livello professionale, ma ha mostrato anche l’altra faccia della medaglia: quella che attiene al mondo della salute – ha evidenziato Annamaria Ferretti, Presidente di Matria – . Le donne si sono ammalate di più rispetto agli uomini e, addirittura, sono quelle che hanno maggiormente subito gli effetti collaterali dei vaccini. Come Matria, grazie al lavoro della prof.ssa Leonilde Bonfrate dell’Università di Bari presentato al 55° Annual Scientific for Clinical Investigation abbiamo voluto presentare in questa occasione una importante ricerca che illustra i dettagli di questo ennesimo ambito di disparità.
L’occasione è stata utile anche per raccontare nel dettaglio il progetto dell’Agenda di genere, la strategia della Regione Puglia che punta a recuperare gap esistenti con l’attenzione a lavorare sulle condizioni materiali aggravate dalla crisi pandemica. A parlarne, nel corso dell’incontro, Titti De Simone, Consigliera del Presidente per l’attuazione del Programma di Governo e Agenda di Genere della Regione Puglia.
“La Regione Puglia sta elaborando, siamo ormai alle battute finali, – ha concluso De Simone – una vera e propria strategia regionale sulla parità di genere. L’obiettivo è superare i tanti divari tra cui quello salariale nelle diverse aree di policy regionale, dal welfare allo sviluppo economico, dal lavoro alla sanità, e abbattere gli stereotipi di genere che, ancora oggi, purtroppo, ostacolano il cammino delle donne e delle ragazze. Uscire dalla crisi è possibile solo se tutte le Pugliesi saranno messe nelle condizioni di dare pienamente il proprio contributo, nella vita lavorativa, allo sviluppo sostenibile dei nostri territori, alla cultura, all’Istruzione, alla formazione”.
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