Tonnellate di amianto sarebbero conservate all’interno dell’ex Ilva di Taranto. È quanto denunciato da Giuseppe Romano e Francesco Brigati, della Fiom Cgil di Taranto, che hanno chiesto l’intervento dei ministri Di Maio (Sviluppo economico) e Grillo (Salute).
“La commissione di lavoro per la riforma normativa del settore amianto, guidata dal presidente Raffaele Guariniello – spiegano i sindacalisti – si occupi anche del caso Taranto considerando che nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal sono presenti oltre 3750 tonnellate di amianto, di cui il 95% risulta di matrice friabile”.
La Commissione amianto inoltre, entro la fine di giugno, dovrà procedere, secondo quanto riportato da una nota del Ministro Costa, con la mappatura e le bonifiche, in quanto ad oggi sono ancora presenti oltre 32 milioni di tonnellate di amianto in Italia.
La Fiom Cgil aveva già inoltrato, ai ministeri competenti e agli enti ispettivi, una nota in cui si evidenziavano le criticità relative alla presenza di tonnellate di amianto nello stabilimento siderurgico di Taranto, evidenziando che l’amianto rappresenta una grande criticità, sia in riferimento all’esposizione al rischio dei lavoratori sia in riferimento al rischio ambientale, aggravata dall’eventuale presenza di materiale contenente amianto non censito.
Inoltre il sindacato ha più volte richiesto la necessità di conoscere non solo la mappatura ma anche “il piano di bonifica, incluso il cronoprogramma, i tipi e lo stato di amianto, i procedimenti applicati per la bonifica, il numero e i dati anagrafici degli addetti, le caratteristiche degli eventuali prodotti contenenti amianto e le misure adottate e in via di adozione per la tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente e l’estensione dei benefici previdenziali da esposizione ad amianto per gli stessi dipendenti. Ma al momento – afferma la Fiom – non si conosce un piano di smaltimento amianto da parte di ArcelorMittal”.
© Riproduzione riservata