2 Aprile 2023 - Ore
Sviluppo

Policlinico di Bari: inaugurato il nuovo reparto di neonatologia e di terapia intensiva neonatale

Vendola: 'Risposta al servizio della Puglia e del Sud'

È stato inaugurato questa mattina il nuovo reparto di Neonatologia e di Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari. Presenti il presidente della Regione, Nichi Vendola, insieme con l’assessore regionale alla Salute, Donato Pentassuglia, il Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera universitaria consorziale, Vitangelo Dattoli, il Direttore dell’Unità, Nicola Laforgia e il Preside della Facoltà di Medicina, Paolo Livrea. Il nuovo reparto è stato intitolato ad Angela Mautone, professoressa associata di pediatria, neonatologa conosciutissima in campo nazionale oltre che a Bari. “E’ una delle strutture più moderne, attrezzate ed evolute d’Italia, è sicuramente una struttura di qualità e di livello europeo ed è una risposta a servizio della Puglia e del Sud- ha dichiarato Vendola. Il Policlinico, che in questi anni forse è stato il più grande cantiere aperto del Mezzogiorno, si conferma come un ospedale di eccellenza, luogo di ricerca e di didattica e, da oggi, diventa per i più piccoli, per i neonati, per coloro che sono indifesi, un punto di riferimento assoluto”. Il nuovo reparto è dotato di 8 posti letto di terapia intensiva e 15 di subintensiva, 2 d’isolamento e 50 posti letto tecnici (culle) per i neonati non patologici. Il reparto assiste ogni anno 2mila bambini oltre a 200 ricoveri in terapia intensiva e 300 in subintensiva. Per l’assessore Pentassuglia “l’impostazione che si sta dando, e cioè quella di non scaricare tutto sul Policlinico, è assolutamente vincente”.
“Questa azienda, con il sistema universitario pugliese e la nostra università – ha detto Pentassuglia – deve essere l’hub di una Puglia che deve guardare a Bari, ma Bari deve tenere insieme la stessa Puglia perché non ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b. Sicuramente le convenzioni possono essere sottoscritte, ma la formazione deve essere fatta qui”.

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