Il gioco del “Chi c’è e chi non c’è” alla convention di Francesco Schittulli.
Materia dei retroscenisti della politica locale, ma non solo, perché passare in rassegna i volti di chi partecipa ad un evento targato centrodestra, ormai è il lavoro dei dirigenti di partito. E’ il frutto della guerra fratricida scatenatasi in Forza Italia, e che in Puglia (con Fitto vs Vitali) svela le sue principali conseguenze.
In un multisala barese la prima di Schittulli è davanti ad un parterre numeroso, fatto anche di parlamentari di Forza Italia (spicca la presenza di Francesco Paolo Sisto ritenuto da sempre vicino a Fitto, ma altrettanto a Berlusconi), di almeno 9 consiglieri regionali azzurri, e poi di alleati del Nuovo centrodestra-Udc (Quagliariello, Azzollini, Ferrarese), di sindaci come Giorgino (Andria), Diperna (Mola di Bari), di big di FI scesi da Roma (Gasparri, Toti, Ronzulli), di militanti del Nuovo Psi (con il senatore Barani), Fratelli d’Italia (con una commossa Adriana Poli Bortone), dei simpatizzanti della Lista che porta proprio il nome del candidato presidente.
Oggi era il giorno di Schittulli, degli altri partiti di centrodestra e di quella Forza Italia che si schiera con il commissario Luigi Vitali, il senatore al quale Silvio Berlusconi ha dato i galloni per gestire il partito in Puglia.
Domenica prossima, alla Fiera del Levante, nuovo giro, nuova corsa. Ci sarà sempre l’oncologo candidato alla presidenza della Regione, i partiti di centrodestra, ma soprattutto la Forza Italia che guarda a Raffaele Fitto.
Prove di muscoli e numeri. Per dimostrare chi conta di più, chi è più abile a riempire spazi pubblici e bus di fedelissimi. Ne beneficerà di certo Schittulli. A meno che il tafazzismo del centrodestra non sia tale da penalizzare il candidato.
Se la Puglia (con il centrosinistra) da sempre è stata laboratorio di alchimie politiche, anche il centrodestra evidentemente ha il suo laboratorio. Quello che sperimenta il “marciare divisi, per colpire uniti”.
La prima vera uscita di Schittulli è una somministrazione di pillole, come le chiama lui, per #lacura della Puglia: sanità, agricoltura, sociale, ambiente, lavoro. Ragiona per flash l’ex presidente della provincia di Bari.
Non ha l’affanno di passare per oratore di professione. E’ lui stesso a definirsi un uomo al servizio della politica, non un mestierante della politica.
Quindi va per le spicce e promette: 5 mila euro per le giovani coppie; un fondo per non autosufficienti per dare a tutti la possibilità di arrivare ad almeno 1000 euro al mese; meno burocrazia e 200 dirigenti della Regione al servizio delle imprese (“saranno dei tutor”).
Mica male come impegni per il medico Schittulli. Le sue sono ricette ambiziose. Tanto ambiziose da metterlo di fronte ad un’altra promessa. Questa volta, un vero rischio per chi si candida a guidare la Puglia.
“Presenterò ad un notaio le mie dimissioni senza data. Presenterò un cronoprogramma che, se non sarà rispettato, mi vedrà dimissionario”.
Sì, Schittulli è uno che ama le cose forti, d’impatto. Non vuol passare per affabulatore, anzi è più netto che mai. Quando può ricorre alle espressioni dialettali (arriva da Gravina di Puglia) e si fa beffe di Vendola ed Emiliano senza mai citarli. Al governatore riserva battute sulle sue poesie; al suo principale sfidante per la carica di Governatore, invece, dedica i manifesti elettorali 6X3 (“lui ha la stazza per entrarci”, dice).
La sanità da sempre è il cavallo di battaglia di Schittulli. Un capitolo aperto dalla testimonianza di una malata di cancro, nel giorno delle donne. Il candidato Governatore riprende la parola e consegna alla platea altri obiettivi programmatici: niente manager della sanità legati alla politica. “Potranno essere licenziati e dovranno anche pagare le penali se non fanno il loro lavoro”. Sì ad una task force per mettere in piedi un piano regionale della sanità, ma il piatto forte è: “stop ai ticket entro i primi tre mesi di governo. Via le liste d’attesa nei primi sei mesi grazie ad un lavoro sinergico tra pubblico, privato e convenzionato”.
Basta come prima uscita? Sì, perché Schittulli promette di sviscerare il suo programma nelle settimane che verranno. Lo farà girando la Puglia in una campagna elettorale che “sarà low low low cost! Sold na ne teng!”, dice facendo sorridere la platea e quelli che sono davanti ai maxischermi sparsi per il resto del multisala.
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