9 Febbraio 2025 - Ore
Città e avvenire

‘San Cataldo: perché il mare è di tutti’

Una riflessione di Terry Marinuzzi, componente del Comitato Genitori Scuola Marconi di Bari

“Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili,
intangibili, mai toccati e quasi intoccabili,
immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti.
(…) Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato.
Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo.
Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo”.

Georges Perec, Specie di Spazi

E c’è un luogo speciale a nord della nostra città; io l’ho trovato e vorrei raccontarvelo e vorrei condividerne la bellezza con quante più persone è possibile.
Vorrei farlo con le donne come me, con gli anziani, con i ragazzi, i vecchi, gli adulti stanchi e sornioni; e vorrei farlo con i bambini e le bambine. Soprattutto con loro.
Questo luogo è una penisola che prende il nome da un Santo giunto dall’Irlanda tanto tempo fa; la Penisola di San Cataldo è quel tratto di costa che dal CUS Bari si estende intorno al Faro cittadino per spingersi sino alla Pineta di San Francesco: un’area ricca di bellezze naturali, di storie, di vissuti.
Qui gli studiosi del territorio dicono della presenza di un microclima straordinario e alcuni biologi marini hanno di recente dichiarato che la presenza di flora specifica faccia pensare che ci sia una vita in questo mare testimoniata da continui avvistamenti durante i mesi invernali di aironi bianchi, tartarughe marine, delfini oltre i frangiflutti.
Il lungomare di San Cataldo è interessato dalla presenza di strutture della ristorazione che rappresentano il vanto dell’imprenditoria pugliese e qui su ogni costruzione domina il Faro cittadino, struttura risalente alla fine dell’Ottocento e che nei prossimi Sabati di Agosto sarà visitabile da gruppi di turisti locali e stranieri.
Ma la Penisola di San Cataldo è anche cultura, solidarietà, bambini.
All’interno della Scuola del quartiere infatti è stata inaugurata pochi giorni fa la prima Biblioteca interscolastica multimediale ed interculturale grazie all’attuazione di un SAC regionale che permetterà a tutte le famiglie della città di fruire di servizi educativi e culturali con la promozione , in maniera particolare, della pratica della lettura.
Ma il capitale più grande di questo borgo sul mare è il suo capitale sociale: la presenza di una comunità attiva e coesa in cui le differenze rappresentano un patrimonio da riconoscere, accogliere, valorizzare.
Questo “tesoro” ha permesso di inaugurare lo scorso 11 Aprile il primo progetto di cogestione di un bene comune nella città di Bari: il giardino interscolastico della Scuola Marconi, in via del Faro 6, è divenuto un “giardino condiviso” fruibile da tutti nei week end.
E questa storia non esclude nessuno, meno che mai i volontari della Parrocchia di San Cataldo, la più piccola della Diocesi di Bari-Bitonto sempre in prima linea per l’aiuto ai più piccoli e ai più deboli.
La trama di una storia che da sempre attraversa questa comunità è fatta di sogni che si realizzano e di azioni quotidiane e silenziose di tante e tanti che agiscono, ognuno per le proprie capacità, per il perseguimento del bene comune.
Ecco allora che la sperimentazione di un nuovo modello di mobilità urbana attuato con la chiusura di un tratto del lungomare lanciata dal terzo Municipio del Comune di Bari non può essere vissuta come una semplice azione restrittiva ma rappresenta la sfida di un’intera comunità che non si arrende ad una concezione univoca del vivere insieme (dove spesso il più debole soccombe al più forte) ma chiede un progetto di tutela e valorizzazione dell’area invocando una visione: un quartiere davvero accogliente, un luogo “faro” per la città, dove le necessità di ognuno siano riconosciute e tutelate, dove il rispetto delle regole e della legalità siano affermati con convinzione, con coraggio e senza sconti.
E se il mare allora è davvero patrimonio di tutti è urgente mettere in campo ogni misura necessaria affinché avventori, turisti, residenti, famiglie possano sostare in tranquillità e sicurezza, dove i rifiuti siano adeguatamente smaltiti e differenziati, dove il traffico e la sosta siano regolamentati, dove i parcheggi siano sufficienti e offerti a costi accessibili, dove le aree di ristoro ed i servizi igienici siano presenti, dove siano previste occasioni di svago ed attività di animazione culturale .
Con questo spirito l’ “Associazione Residenti San Cataldo” ha già diverse settimane fa prodotto un documento in sette punti trasmesso all’amministrazione comunale ed al terzo municipio indicando le priorità per l’effettiva valorizzazione del lungomare del quartiere e con lo stesso spirito solo poche ore fa ha chiesto in un comunicato stampa al Sindaco Decaro di indire una conferenza di quartiere in cui attivare un confronto serio e costruttivo con tutte le parti coinvolte e dar vita così ad un progettualità autenticamente condivisa ed innovativa.

Non sono sogni vani, né utopie; sono i tasselli di una visione, i pezzi di un puzzle ancora tutto da comporre, le articolazioni di quella nobile pratica nata con l’Uomo stesso e che i Greci osavano chiamare “Politica”.

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