Nasce il Manifesto delle imprenditrici pugliesi che condizionerà le linee programmatiche della Regione Puglia in tema di economia. Il Manifesto è stata la sintesi del più grande confronto dell’imprenditoria femminile organizzato in Puglia: 2 giorni di lavoro, 7 tavoli tematici, nei quali più di 200 imprenditrici e manager pugliesi si sono confrontate tra loro e con le colleghe che, partendo dalla Puglia, hanno fatto impresa all’estero e hanno avuto successo.
I lavori sono stati un vero e proprio laboratorio dal titolo International Women Entrepreneurs Forum e stati organizzati dalla Regione Puglia in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario.
Le imprenditrici e manager affermate in Italia e all’estero hanno fatto rete sui principali temi di attualità economica e politica divisi in sette tavoli: Governance; Sicurezza e Legalità; Risorse, Credito e Fiscalità; Start Up, Innovazione e Ricerca; Le Istituzioni semplici; Impresa sociale, culturale ed Economia circolare; La Puglia e il Mondo (sotto il profilo dell’internazionalizzazione delle imprese).
Un contributo importante è stato fornito da 14 donne-manager pugliesi che hanno avuto successo all’estero e che hanno animato un momento importante dell’evento: “Tu come hai fatto?”. Ogni tavolo è stato coordinato da una giornalista: Safiria Lecce (Studio Aperto); Francesca Nocerino (TG2); Dino Sorgonà (giornalista economico); Silvia Vaccarezza (Rai); Annalisa Monfreda (direttore Donna Moderna); Monica d’Ascenzo (Il Sole 24 Ore), Annamaria Ferretti (Ilikepuglia). Sono state loro a redigere al termine di ogni tavolo la sintesi dei lavori che darà corpo al “Il Manifesto delle Imprenditrici Pugliesi” nel quale il contributo creativo e costruttivo delle risorse femminili fornirà indicazioni utili per la definizione degli indirizzi della nuova programmazione 2014-2020. “Le donne aggiungono valore anche negli affari”, ha detto Loredana Capone, assessora allo Sviluppo economico della Regione Puglia.
“Promuovere la loro presenza sul mercato del lavoro non è solo una questione di equità ma un investimento sul futuro di tutti. Le donne lavoratrici rappresentano quella quota di crescita in più che l’Italia potrebbe esprimere e che troppo spesso, invece, trascura e relega in una ‘miniera nazionale’ di risorse e stimoli sotto sfruttati. Dal binomio ‘donne – economia’ l’Italia deve, però, ripartire per dare impulso alla crescita nel prossimo futuro”. “Lottare contro la discriminazione di genere non è solo moralmente giusto – ha continuato – è anche economicamente intelligente. Lo dicono gli esperti: se il numero delle lavoratrici in Italia raggiungesse la soglia del 60%, anziché l’attuale 49%, il Pil aumenterebbe immediatamente di 7 punti percentuali. Un dato che non sorprende se consideriamo che negli ultimi cinque anni le imprese femminili hanno tenuto meglio rispetto a quelle a guida maschile e che tra marzo e settembre 2014, stando ai dati Unioncamere, l’imprenditoria in rosa è cresciuta dello 0,8%. Insomma le donne sono il motore di una rivoluzione che può cambiare il Paese, che può risollevare l’economia e questo la Puglia lo sa bene”.
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