I reati di violenza sessuale e stalking contestati al 51enne Maurizio Zecca, accusato di aver perseguito e abusato di una dottoressa della Guardia medica, “non sono aggravati, quindi sono procedibili a querela di parte e non d’ufficio”. La presidente del Tribunale del Riesame di Bari, Francesca La Malfa, spiega le ragioni tecniche che hanno portato nei giorni scorsi i giudici a disporre la scarcerazione dell’uomo, con concessione dei domiciliari con braccialetto elettronico, ritenendo improcedibile il reato di violenza per querela tardiva. “Il Tribunale ha fatto una rigorosa applicazione della legge. La violenza sessuale contestata all’indagato non è aggravata – spiega – altrimenti sarebbe stata procedibile d’ufficio. Era un’ipotesi non grave che la persona offesa, per sue scelte personali, ha ritenuto di far emergere soltanto a distanza di tempo, quando la situazione aveva assunto altri connotati. Anche lo stalking, per come è contestato allo stato attuale, non è un’ipotesi aggravata, e quindi è anch’esso un reato procedibile a querela”.
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