Ieri sera a Bari la Polizia ha arrestato Doumbia Ndaye, 35enne del Ghana senza fissa dimora, resosi responsabile di violenza sessuale, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni aggravate e rifiuto d’indicazione sulla propria identità personale.
Alle 21 circa, su segnalazione giunta al 113 relativa ad una donna in difficoltà perché molestata da un cittadino extracomunitario particolarmente aggressivo, due volanti sono state inviate in corrispondenza del sottopasso Maria Cristina di Savoia, noto anche come piazza S. Antonio.
Gli agenti sono giunti tempestivamente sul posto e hanno subito individuato una donna, in evidente stato di agitazione, tremolante, che non era in grado di interloquire per lo spavento, e a qualche metro da questa, un cittadino extracomunitario trattenuto da alcuni passanti intervenuti.
Gli agenti hanno appreso dalla vittima che al termine della giornata lavorativa, percorrendo a piedi il sottovia per raggiungere la sua abitazione, è stata rincorsa e raggiunta dallo straniero, bloccata con forza e palpeggiata in varie parti del corpo. La reazione veemente della malcapitata, che ha chiesto aiuto urlando con forza, ha attirato l’attenzione dei passanti, circostanza che spinto l’aggressore a desistere e ad allontanarsi di qualche metro.
I poliziotti hanno fermato il responsabile che ha sferrato un pugno al volto ad uno degli agenti. Per fermarlo è stato necessario l’utlizzo dello spray al peperoncino.
Durante il trasporto verso la Questura, lo straniero, ha continuato a proferire minacce; sebbene ammanettato, si è messo a scalciare e sputare, spintonando chiunque fosse alla sua portata, rendendo l’espletamento delle formalità di rito difficoltose a tal punto che i poliziotti sono stati costretti ad utilizzare nuovamente la forza per immobilizzarlo, il ghanese ha infatti colpito nuovamente un secondo poliziotto con un forte pugno all’altezza dell’orecchio.
A seguito dell’aggressione subita, i due poliziotti sono dovuti andare al Pronto Soccorso del Policlinico, per loro la prognosi è stata rispettivamente di dieci e venti giorni salvo complicazioni. Al termine delle formalità di rito l’arrestato è stato condotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
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