La burrata, uno dei must dello slow food made in Puglia, invade l’Inghilterra. “I miei fornitori continuano a dire che stanno vendendo più burrata a Londra che in tutta la Puglia” sostiene con entusiasmo lo chef Francesco Mazzei ai microfoni della celebre testata inglese “The Indipendent”. Il famoso prodotto caseario pugliese – realizzato per la prima volta ad Andria nel 1920 – era disponibile solo in Puglia fino a un decennio fa. Ora è arrivata a Londra e a Edimburgo, a Parigi e a Monaco, passando per San Pietro Burgo. Secondo l’Indipendent, “ogni nuovo ristorante in Gran Bretagna, ha la sua burrata sulla lista”.
Il best-seller dello chef Mazzei è un piatto a base di burrata, servita con marmellata di cipolla fatta in casa, nocciole, olio d’oliva ed erbe aromatiche, sul menu per £ 9,50. Riceve una consegna da Andria tre volte a settimana, e la usa entro 24-36 ore. Il formaggio viene consegnato al ristorante avvolto in una foglia di asfodelo.
La burrata è presente anche nel menu nel nuovo ristorante di Yotam Ottolenghi, che ha aperto a Soho la settimana scorsa. Rompendo con la tradizione italiana, il formaggio viene servito con semi di coriandolo, lavanda, arancia rossa e pane tostato.
Russell Norman, proprietario di “Polpo e Polpette”, la considera un piatto di contrasto, accoppiata con cime di rapa amare o lenticchie salate. Al di fuori di gastronomie e ristoranti, la società di consegna a domicilio Natoora fornisce la burrata (volata dalla Puglia ogni lunedi) ai clienti in tutta la Scozia, il Galles e l’Inghilterra.
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