“I capi ultrà del Bari ci chiesero di perdere e anche Antonio Bellavista spesso lo aveva fatto”. Andrea Masiello torna a parlare nell’ambito del processo calcio scommesse. L’ex terzino biancorosso, che nel 2012 patteggiò un anno e dieci mesi di reclusione per le combine nelle partite contro Palermo, Sampdoria, Lecce e Bologna, è stato coinvolto come testimone nel processo contro Alberto Savarese, detto “il parigino”, Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono. I tre esponenti principali del tifo organizzato barese sono accusati di violenza privata aggravata per aver costretto alcuni giocatori biancorossi a perdere le partite contro Cesena e Sampdoria.
“Un giorno, dopo l’allenamento, ci aspettarono nel parcheggio dello stadio – ha dichiarato Masiello – e volarono parole grosse e uno schiaffo da Sblendorio sul viso di Parisi; invece Savarese disse che era in debito con parecchie persone e aveva bisogno di soldi, quindi ci chiese di perdere per scommettere”.
Il difensore, adesso in forza all’Atalanta, ha poi raccontato di aver informato il ds Angelozzi e l’allora allenatore Bortolo Mutti, i quali consigliarono di “tapparci il naso e giocare”. Secondo Masiello però, il risultato di quelle due partite non sarebbe stato condizionato dalle pressioni dei tifosi: “Quelle partite, anche se le abbiamo perse, ce le giocammo fino all’ultimo”.
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