29 Marzo 2024 - Ore
Cultura e Spettacolo

Vivere per la Musica. Addio a Giorgio Cavaglieri

Il ricordo di Maria Grazia Pani

La Puglia ha perso un uomo speciale, un uomo riservato e schivo, ma allo stesso tempo gioviale ed entusiasta. Un uomo a cui non interessava apparire, né stare sotto le luci dei riflettori, ma che adorava essere “dietro le quinte e in prima fila” allo stesso tempo. Per registrare dal vivo un concerto, un’opera e allo stesso tempo fotografarlo e applaudirlo, per poi catalogarlo e riporlo nel suo ricchissimo e preziosissimo archivio costruito con tanta fatica, dedizione e amore in quasi 40 anni di attività.
Giorgio Cavaglieri, uomo mite e di rara sensibilità, in cui la dolcezza, la gentilezza e la bontà d’animo si sposavano a un amore puro e incondizionato per la musica e per i musicisti. La musica classica e l’opera lirica erano per lui come aria ricca di ossigeno e li respirava a pieni polmoni, inebriandosi e lasciandosi travolgere dai suoni e dalle emozioni, vivendoli fino in fondo, come pochi sanno fare.
Ed incarnando egli stesso la testimonianza vivente del momento artistico che si era compiuto. Quando lo incontravi per strada o a un concerto ti raccontava tutto con occhi pieni di luce. Ed era un piacere ascoltarlo!
Una presenza amica per noi musicisti. Era una gioia vederlo ai concerti con il microfono, la macchina fotografica e il suo gilet dalle mille tasche! Sempre con il sorriso sulle labbra!
Caro Giorgio ti ricordo così: sincero, schietto, onesto, entusiasta. Sempre pronto ad un nuovo stupore nonostante i migliaia di concerti ascoltati e pazientemente registrati e archiviati. Mai un segno di cedimento né di stanchezza. Il tuo entusiasmo restava immutato.
La tua storia è raccontata molto bene da Fiorella Sassanelli su Repubblica (di qualche anno fa) e ieri hanno egregiamente e sentitamente scritto su di te Livio Costarella su Gazzetta del Mezzogiorno, Alessandro Romanelli su Orecchio di Dioniso e molti altri.
Cit. “Se non fossi stato un metalmeccanico, avrei fatto il talent scout”.
“Giorgio Cavaglieri, cinquant’ anni vissuti tra Genova, New York, il mare, Taranto e Bari è l’ archivio sonoro della vita musicale della nostra regione…
“Un -registratore vivente-, collezionista straordinario di dischi e cd.”
Eppure io sento di doverti rendere un mio piccolo omaggio, e a nome mio e di tutti i musicisti di Puglia ti dico semplicemente “Grazie”.
Grazie Giorgio per aver seguito tutti i musicisti e tutti i cantanti di Puglia (e non) con lo stesso amore e la stessa dedizione. La stessa pazienza, lo stesso garbo, la stessa gentilezza. Grandi nomi e giovani promesse. Erano tutti importanti per te. E facevi sentire tutti importanti. Senza mai chiedere nulla in cambio. Senza mai fare critiche gratuite ma solo riflessioni costruttive.
E quante belle parole avevi per noi artisti, sempre cosi fragili e insicuri, eppure narcisisti ed egocentrici .
Nell’era della mercificazione di qualsiasi cosa tu non volevi nulla. Non chiedevi nulla. Solo di poter registrare ed archiviare e di vivere la tua musica dal vivo. Ora il tuo archivio è il più prezioso di Puglia. E spero sarà tutelato e valorizzato come merita.
Con umiltà e rispetto hai reso un servizio di valore incommensurabile ai musicisti e alla musica, e alla Puglia.
“Chi ama la musica ama la vita” recita la tua immagine del profilo Facebook.
E tu hai amato la musica e la vita con slancio e passione, buttandoti a capofitto e credendoci fino in fondo.
Non potevi immaginare la vita senza musica.
Cosi oggi, mentre ero seduta in quella chiesa enorme e buia, rabbrividivo sentendo sulla pelle e nell’anima il freddo del Silenzio che raggelava i presenti in sguardi affranti e smarriti.
Niente musica al tuo funerale. Non un violino, non l’organo ad accompagnarti.
Per te che vivevi per la Musica e con la Musica, questo addio in una chiesa troppo grande e troppo silenziosa mi è parso strano, difficile da accettare e da capire.
Un silenzio immobile e difficile da sopportare, come la tua assenza.
Solo la pioggia battente.
Ma in fondo “La musica ed il silenzio uniscono fortemente perché la musica è fatta con silenzio ed il silenzio è pieno di musica”.(cit.) o come scrive Papa Francesco in una meditazione del dicembre 2013 “Quando il silenzio è musica” “è importante riscoprire il silenzio, come momento ideale per cogliere la musicalità del linguaggio con il quale il Signore ci parla. Un filo sonoro di silenzio”.
Questo filo sonoro di silenzio ci ha legati oggi, ma fili infiniti di musica ci legano per sempre, caro Giorgio!
Ora, mentre penso a te e alla promessa che ti avevo fatto a proposito di Rossini, ti dedico la Petite Messe Solennelle, che Rossini scrisse nei suoi ultimi anni di vita.
La musica come preghiera in questo giorno triste e piovoso di settembre.
E ricordando la tenerezza e la delicatezza con cui ti accostavi al mistero della Musica e la tua capacità di ascoltare (immensa) ti offro in dono questa poesia di Emily Dickinson.
Non vorrei dipingere un quadro
“Non vorrei dipingere – un quadro –
piuttosto vorrei essere la persona
Che indugia nell’incanto della sua luminosa
Impossibilità –
Cosi da chiedermi cosa provino le dita
Il cui prezioso – celestiale – tocco
Evoca un così dolce Tormento –
Una tale sontuosa – Disperazione –
Non vorrei mai la voce che dà fiato alle Cornette,
Piuttosto vorrei essere la persona
che quella Musica solleva lieve, alta
Fino ai soffitti
e poi fuori
senza affanno.
Di villaggio in villaggio
villaggi di Etere
Io stessa un bulloncino
sorretto dal nulla
se non dal labbro di metallo,
il molo della mia chiatta.
Né vorrei essere un Poeta –
piuttosto vorrei avere l’udito sottile
Innamorato – impotente – soddisfatto –
la libertà di adorare
Un privilegio così tremendo
Quale incredibile patrimonio il mio
se solo avessi l’Arte di stordire me stessa
Con Lampi – di Melodia!”

© Riproduzione riservata

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