“La missione Mare Nostrum – aggiunge – ha prodotto una preziosa inversione di tendenza: prima raccoglievamo morti, adesso siamo in grado di mettere in salvo migliaia di vite. Ma il percorso umanitario e d’aiuto non può limitarsi a questo, si deve pensare anche al dopo”. “Concentrare migliaia di persone in un unico punto – avverte Minervini – rischia di mandare al collasso le reti d’accoglienza, il volontariato, tutte le strutture, le varie comunità coinvolte: così come l’Italia giustamente sta chiedendo aiuto all’Europa, in questo momento la Puglia lo chiede al resto d’Italia”.
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